31 mar, 2023

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10/12/2008 - Allarme edilizia scolastica. Ma una scuola buona non c'è?

Notizie

I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile l'intero primo piano dell' istituto Principe di Piemonte a causa di pericolose infiltrazioni d'acqua che, visti i recenti episodi verificatisi in vari plessi cittadini, non potevano passare inosservate. Già nell'ottobre del 2007, alla Principe di Piemonte si sfiorò la tragedia per via del crollo di alcuni pannelli in cartongesso del soffitto del corridoio, ma da allora, come abitualmente accade nella nostra città (non solo per quel che riguarda la situazione dei plessi scolastici) sono stati effettuati solo “interventi-tampone” che certamente non hanno risolto il problema alla radice. L'assessore alle politiche scolastiche Magazzù deve agire per accertare, se ve ne siano, le responsabilità e immancabilmente cercare delle soluzioni definitive.
Situazione da non prendere sotto gamba, anche quella della scuola elementare “Gentiluomo” di Camaro, dove parecchie mamme alcuni giorni fa lamentavano l’improvvisa comparsa di macchie nere nei soffitti di alcune aule con relativi rigonfiamenti dell’intonaco.  Sempre qualche giorno fa è crollato parte del soffitto in due aule della scuola Tommaseo. Un evento che se fosse accaduto qualche ora più tardi, con i bambini in aula, avrebbe provocato un'autentica tragedia. L'istituto era stato ristrutturato dal Comune appena un anno fa, ma solo all'interno. Il sistema di raccolta e scolo delle acque piovane risalirebbe addirittura agli anni '30.

Lanciato un ulteriore allarme per la scuola elementare e materna di Bisconte e se poi si considera che proprio nel villaggio di Catarratti, insiste un’altra piccola scuola elementare in discrete condizioni e che da circa 3 anni è stata inspiegabilmente chiusa soltanto perché il numero delle aule era stato giudicato insufficiente ad ospitare tutta la scolaresca può risultare senz’altro comprensibile il fatto che l’amarezza dei genitori si trasformi  in rabbia e indignazione.
Il plesso scolastico di San Saba che ospita classi di scuola elementare e materna, è chiuso per urgenti lavori di manutenzione. Il plesso scolastico del paesino costiero risulta comunque inadeguato per due ragioni: obbliga gli scolari al doppio turno e crea non pochi disagi per la distanza tra San Saba e l’istituto di Ganzirri dove per ora i ragazzi svolgono le lezioni.

Se poi andiamo a trattare della zona sud (quell'angolo di paradiso dimenticato) qualche mese fa, nel luglio di quest'anno, nei plessi delle elementari e materne di S. Margherita e Pezzolo e delle elementari di Galati marina e Santo Stefano Briga, sono stati avviati lavori di messa in sicurezza ed adeguamento alla normativa vigente in materia di edilizia scolastica, per un importo complessivo di ben 2 milioni e 350 mila euro. Ma a Tremestieri ancora è forte il ricordo di quando, a settembre, porte sbarrate per i trecento bambini che, accompagnati dai rispettivi genitori, si erano armati di zainetto e merendine per il primo giorno di scuola. Parliamo della scuola elementare e materna di Tremestieri, sita a "Palazzo Presti", una struttura di oltre vent'anni che è stata dichiarata inagibile dal Comune di Messina. Solo che nessuno si è degnato di avvertire le famiglie, che hanno trovato la sgradita sorpresa delle porte chiuse. Solo pochi giorni fa è stata trovata la solita soluzione tampone: la Giunta municipale, ha deliberato la locazione di otto aule più accessori dell'Istituto delle suore cappuccine del Sacro Cuore a Pistunina per ospitare le classi della scuola materna ed elementare della direzione didattica di Tremestieri, attualmente ospitati in locali disagiati.

Circa tre mesi fa la denuncia di un nostro utente ha portato interesse verso il serio problema, ormai decennale, dei ragazzi che frequentano le elementari e le medie di Tremestieri costretti a fare lezione nei cantinati di Palazzo Presti e nella piccola scuola ormai fatiscente di Via Salita Larderia. Hanno anche posto l'attenzione al problema del plesso inagibile di Tremestieri il consigliere Cantello, ed un altro intervento lo abbiamo evidenziato da parte dell'Ex assessore all'istruzione del Comune di Messina, Liliana Modica.  Sembra che quest'intervento della Giunta serva per tamponare l'emergenza ma non risolve la situazione. Il Comune di Messina è ancora alla ricerca di una nuova struttura da adibire a istituto scolastico che dovrebbe sostituire i fatiscanti edifici che da tempo ospitano l'attività didattica dei nostri ragazzi.

Anche a Zafferia e Larderia, dove i plessi sono stati di recente ristrutturati, alcuna garanzia dal punto di vista della sicurezza è stato fornito. Per non parlare del fatto che i bambini sono costretti a consumare i loro pasti negli stessi locali in cui si fa lezione. È ora di gridare ‘basta’: i genitori non dovrebbero mandare i propri figli a scuola senza che siano forniti di aule e mezzi didattici idonei, come accade, o dovrebbe accadere, in qualsiasi parte d’Italia anche se per mettere in sicurezza le circa 57.000 scuole italiane occorrerebbero 13 miliardi di euro. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso. "La messa in sicurezza secondo le normative vigenti, riguarda uno sforzo economico non indifferente. Se si volesse intervenire in tutti i 57.000 istituti del nostro paese, compresi quelle a sismicità alta, media e bassa, dovremmo ritenere necessario un importo pari a 13 miliardi di euro per la messa a norma di tutti gli istituti. E' una somma difficilmente sostenibile". Ma alle madri questo non interessa perchè loro vogliono che i loro figli vadano a scuola; in una scuola sicura.
 
Pur essendo ovviamente importante conseguire il decoro delle facciate degli immobili degradati dal tempo appare certamente inverosimile che vengano messe in secondo piano le problematiche relative alla messa in esercizio dell’impianto antincendio, al rifacimento dell’impianto elettrico, all’adeguamento delle vie di fuga, al conseguimento della completa fruibilità dell’edificio per diversamente abili, all’adeguamento degli spazi e delle strutture alle vigenti norme di edilizia scolastica e, non ultimo, al rifacimento del tetto da cui si verificano copiose infiltrazioni d’acqua che deteriorano i controsoffitti, peraltro già crollati negli anni scorsi.
Non ci possono essere scuole di serie A e di serie B e non è accettabile che qualcuno utilizzi problemi come questi per fare passerella politica. Occorrono interventi urgenti e speriamo che qualcuno se ne accorga. Ed in ogni caso, NO agli interventi tampone.
 
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