28 mar, 2023

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I problemi dell' allattamento al seno

Notizie

I veri ostacoli all' allattamento al seno sono di carattere sociale e pratico. Molte donne non ricevono le informazioni giuste su cosa è normale in un lattante, ad esempio non sanno che è normale che si svegli la notte, o che a volte può avere bisogno di poppare al seno finché non si stacca spontaneamente, e con una frequenza elevata, anche 8-12 volte in 24 ore. Paradossalmente, lo standard è spesso considerato l'alimentazione con il biberon (sei o sette pasti al giorno con quantità prestabilite di latte), anche se questi criteri mal si adattano alla natura dell'allattamento al seno. Anche le curve di crescita dei neonati allattati al seno sono diverse da quelle di chi prende l'artificiale o un'alimentazione mista. Ci si allarma, poi, temendo la fine dell'allattamento, di fronte ai cambiamenti fisiologici del secondo-terzo mese - come la morbidezza dei seni, la fine delle perdite spontanee di latte o il ritorno delle mestruazioni. Quando l'andamento dell'allattamento comincia ad allontanarsi dalle aspettative, ci si allarma e si ritiene erroneamente che il latte sia insufficiente, e si comincia a somministrare aggiunte.
A volte il bambino sta effettivamente assumendo meno latte del necessario, ma molte mamme non sanno che il latte può anche tornare ad aumentare se si cambia la gestione dell'allattamento correggendo gli aspetti non adeguati. Può darsi ad esempio che il bambino non stia poppando in modo efficace, oppure non venga messo al seno tutte le volte che ne segnala il bisogno, perché si cerca di distanziare le poppate; in questi casi la soluzione proposta per prima è spesso quelladell'aggiunta di latte artificiale. Tuttavia l'uso del biberon può a volte portare ad abitudini, nella mamma e nel bambino, che fanno declinare l'allattamento al seno. Infatti può portare a limitare il tempo del bambino al seno – che viene così insufficientemente stimolato; oppure può far sviluppare tecniche inadeguate di suzione nel bambino, che così assume meno latte e può causare dolorosi problemi al seno e al capezzolo.
Per capire se il bambino sta prendendo latte a sufficienza l'unico criterio affidabile è guardare come cresce e controllare che bagni bene almeno 4-5 pannolini al giorno. È molto importante che la mamma in difficoltà sappia riconoscere il momento in cui chiedere aiuto e rivolgersi a persone esperte di lattazione. Potrà così essere aiutata a correggere quegli aspetti che stanno ostacolando la piena riuscita dell'allattamento e, nel caso sia per qualche tempo necessaria un'integrazione al latte materno, consigliata su come farlo senza interferire con il mantenimento della lattazione.
La nostra cultura tende a svalutare la mamma che allatta e creare insicurezze piuttosto che incoraggiarla e sostenerla. Spesso si esprime sfiducia nella capacità biologica e psicologica di madri e bambini di trovare un loro equilibrio, maturare ed evolvere nella loro relazione senza doversi attenere a regole standardizzate e all'aiuto degli esperti. Spesso la normalità del biberon ha come controparte la straordinarietà del seno materno, e la donna che allatta è lasciata sola con le sue insicurezze, senza conferme sociali ed anzi guardata come un'estremista. Qualsiasi problema della mamma o del lattante, che sia o no direttamente legato all'allattamento al seno, viene facilmente imputato a quest'ultimo, paradossalmente percepito come un "forzare" l'organismo della mamma o del bambino. La vera e propria ossessione di non produrre abbastanza latte, caratteristica dei paesi in cui l'allattamento al biberon è la norma, fa vivere alla nutrice questi mesi senza l'appoggio e la serenità che le sarebbe necessaria.
La proposta culturale che proviene dall'allattamento al seno si integra a fatica con i valori dominanti nella nostra cultura. La valorizzazione del lavoro produttivo ed extradomestico si traduce in una svalutazione del lavoro materno, che oggi si svolge spesso nella solitudine di un appartamento, piuttosto che in un contesto sociale collettivo e allargato. Inoltre, la calma, l'istinto, la flessibilità e la disponibilità di tempo che richiede un bambino trovano poco spazio nel ritmo frenetico e strutturato delle nostre vite. L'approccio prevalente, incentrato sulla produzione e sul consumo di oggetti, si applica senza difficoltà all'utilizzo di latte artificiale e biberon, mentre l'allattamento materno risulta un processo sfuggente, non facilmente definibile, misurabile o controllabile.

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