10 giu, 2023

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Il ciclo mestruale e le sue alterazioni

Notizie

Le irregolarità mestruali rappresentano una percentuale considerevole dei motivi per cui viene richiesta una visita ginecologica. Certamente, l'alterazione del ciclo mestruale è un problema per molte donne ed anche un chiaro sintomo di qualcosa che va analizzato e curato. Occorre accertare se l'anomalia mestruale si accompagni alla presenza o all'assenza di ovulazione. Il ciclo mestruale non è fatto per essere necessariamente un orologio, bensì è fatto per produrre un ovulo. E' ben accertato che anche cicli che a una donna sembrano abbastanza irregolari in realtà riescano ad essere ovulatori. L'ovulo è lo scopo biologico e filosofico del ciclo sessuale femminile.

Quasi sempre questo modo di vedere il ciclo mestruale, che ho appena descritto, è molto poco conosciuto o tenuto presente da parte delle donne, eppure è fondamentale.

Non bisogna fossilizzarsi a guardare se le mestruazioni giungano qualche giorno prima o qualche giorno dopo rispetto a quanto hanno fatto nei mesi precedenti; bisogna piuttosto chiedersi se i cicli possano ragionevolmente essere ovulatori oppure no. E' ragionevole sospettare che manchino delle ovulazioni soltanto quando la cadenza mestruale sia molto irregolare. Di seguito alcune definizioni che riguardano il ciclo mestruare alterato:

 

Anomalie del ritmo

Oligomenorrea (poche mestruazioni, "cicli che ritardano")

Polimenorrea (troppe mestruazioni, "cicli che anticipano")

Amenorrea (assenza di mestruazioni)

 

Anomalie di quantità e durata

Ipomenorrea (mestruazioni scarse)

Ipermenorrea (mestruazioni abbondanti)

Menorragia (mestruazione troppo lunga)

 

Anomalie di presentazione

Metrorragia (perdita anomala inaspettata)

Menometrorragie (perdite inaspettate intermestruali combinate con mestruazioni lunghe)

 

Anomalie del ritmo

La maggior parte delle donne ha una cadenza mestruale ogni 25-35 giorni, che rappresenta l'intervallo normale di riferimento, intervallo cioè, ricollegandosi a quanto detto all'inizio, nell'ambito del quale è molto probabile che tutti i cicli siano normalmente ovulatori.

Alcune donne pensano di avere qualcosa che non va nel caso in cui abbiano una mestruazione dopo 28 giorni, poi un'altra dopo 26 giorni, poi un'altra nuovamente dopo 28, la successiva dopo 30... e così via. Una cadenza come questa è invece da considerarsi regolare, perché comunque, malgrado alcuni giorni di differenza tra un ciclo e l'altro, le mestruazioni compaiono tutti i mesi e generalmente tutti questi cicli presentano regolarmente l'ovulazione.

Le mestruazioni sono da considerarsi irregolari nel ritmo quando non compaiono tutti i mesi oppure quando compaiono più di una volta al mese, con un intervallo fra di esse che può essere sintomatico di mancanza di ovulazione. Facendo riferimento alla cadenza mestruale media appena descritta, possiamo anche dire che una donna ha un ritmo mestruale irregolare quando fra i giorni di inizio di due mestruazioni successive vi sia un intervallo

  1. superiore ai 35 giorni e dunque le mestruazioni non vengano tutti i mesi (oligomenorrea)

  2. inferiore ai 25 giorni e dunque le mestruazioni vengano più di una volta al mese (polimenorrea)

L'assenza di mestruazioni per almeno tre mesi è detta amenorrea.

Le cause di oligomenorrea e di polimenorrea sono generalmente ormonali e legate proprio alla anovulazione (mancanza dell'ovulazione). Si riscontrano infatti di frequente in quelle condizioni caratterizzate da saltuaria o cronica mancanza di ovulazione, come nella policistosi ovarica e in premenopausa.

Più numerose e di diagnosi più complessa sono le cause patologiche di amenorrea, al di là della causa più ovvia e frequente, nonché fisiologica, di amenorrea che è la gravidanza.

Da una parte non considererò per semplicità il problema dell'amenorrea primaria (0.1-2.5% delle donne in età fertile), cioè delle ragazze che stanno giungendo verso la maggiore età senza aver ancora avuto la prima mestruazione. In questi casi, oltre alle cause comuni anche all'amenorrea secondaria, descritte più avanti, ci si trova spesso di fronte al grosso capitolo delle pubertà ritardate o delle malformazioni congenite degli organi genitali.

L'amenorrea secondaria interessa invece un maggior numero di donne (1-3% della popolazione femminile in età fertile) e rappresenta l'assenza di mestruazioni che compaia ad età variabile, ma comunque in donne già in passato mestruate.

Le principali condizioni che possono causare amenorrea secondaria sono:

  1. Alterazioni anatomiche cerebrali o ipotalamiche: traumi, interventi chirurgici, tumori, infezioni (encefaliti), radioterapia;

  2. Droghe o farmaci che possono alterare i livelli di prolattina: antipsicotici, antidepressivi triciclici, oppiacei, antiemetici. Inoltre è molto frequente, in questo ambito, il caso dell'amenorrea post-pillola, cioè un'assenza di mestruazioni, anche fino a sei mesi, dopo aver assunto per un periodo variabile la pillola contraccettiva. Si tratta di una condizione benigna e transitoria a risoluzione spontanea.

  3. Stress, esercizio fisico intenso (atlete);

  4. Disturbi del comportamento alimentare (anoressia-bulimia)

  5. Sindrome dell'ovaio policistico

  6. Menopausa precoce

  7. Alterazioni dell'ipofisi, la ghiandola che produce gli ormoni che stimolano l'attività delle ovaie: gli adenomi con iperproduzione di prolattina rappresentano la causa ipofisaria più frequente di amenorrea.

  8. Più raramente possono essere causa di amenorrea delle aderenze intrauterine (che impediscono meccanicamente la mestruazione) che possono formarsi quali esiti cicatriziali di raschiamenti uterini o di infezioni dell'endometrio (endometriti).

 

Anomalie di quantità e durata e di presentazione

Dal punto di vista pratico non c'è generalmente correlazione tra la scarsità e/o brevità della mestruazione (ipomenorrea) e l'adeguatezza del ciclo sessuale dal punto di vista degli equilibri ormonali che lo regolano. Possiamo dire con sufficiente sicurezza che la scarsità e/o brevità della mestruazione non sono indicatori di patologia quando il ritmo mestruale sia adeguato. I casi patologici sono pochi e sono rappresentati dalle stesse aderenze cicatriziali appena viste sopra al punto 8 tra le cause di amenorrea. Vale la pena di tenere presente inoltre che una frequente causa "artificiale" di mestruazione scarsa è l'assunzione della pillola contraccettiva, che infatti può rappresentare la cura di alcuni casi funzionali di mestruazione abbondante.

Rappresentano invece spesso una patologia le mestruazioni abbondanti (ipermenorrea) e/o lunghe 7 giorni o più (menorragia), tranne che in quelle donne che hanno mestruazioni abbondanti fin dall'adolescenza e che rappresentano casi "costituzionali" di ipermenorrea/menorragia, di significato non patologico.

Le metrorragie e le menometrorragie hanno sempre significato patologico.

L'ipermenorrea, la menorragia, le metrorragie e le menometrorragie sono sintomi che grossolanamente possiamo dire riconoscano gli stessi fattori causali.

  1. L'anovulazione, già citata prima come causa di anomalie del ritmo mestruale, può presentarsi altre volte sotto forma di menometrorragie (cosiddette menometrorragie disfunzionali);

  2. Malattie organiche dell'apparato genitale, più spesso dell'utero: fibromi, polipi, carcinomi del collo o del corpo dell'utero.

  3. Corpi estranei ad azione irritativa sulla mucosa uterina come alcune volte accade nelle portatrici di IUD (dispositivo contraccettivo intrauterino o spirale);

  4. Malattie sistemiche (cioè che interessano più globalmente l'individuo, manifestandosi in più organi corporei): difetti della coagulazione, ipotiroidismo, iperprolattinemia, obesità;

  5. Farmaci: antidepressivi, antipsicotici e ormoni sessuali tra cui anche la pillola contraccettiva. Soprattutto le moderne pillole a basso dosaggio estrogenico possono essere responsabili, come effetto collaterale, di sanguinamenti uterini anomali in alcune utilizzatrici, probabilmente non adatte costituzionalmente ad accettare un dosaggio molto basso di estrogeni senza che il loro utero non interpreti tale basso dosaggio come il momento di mestruare.

  6. Un capitolo particolare rappresentano invece le metrorragie della gravidanza. Una perdita di sangue in gravidanza deve sempre essere considerata patologica fino a prova contraria: in alcuni casi non evolutivi (e quindi a prognosi buona) non è possibile in effetti risalire ad una causa riconoscibile. Le principali cause di metrorragia in gravidanza sono la minaccia d'aborto, l'aborto in atto, la placenta previa e il distacco di placenta, argomenti ai quali, in futuro, dedicherò pagine specifiche nell'ambito dell'ostetricia.

 Fonte: ecogin.it

 

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