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Non è' una buona notizia per le coppie, neonate o navigate: le
probabilità di tradire il partner in una relazione, quantificate ora da
uno studio canadese, sono impietosamente alte, dal 40 al 76 per cento.
Un colpo per il buonumore e la fiducia
o forse una presa di coscienza della realtà. Di certo, il numero ha
stupito anche i ricercatori del dipartimento di psicologia dell' Università di Montreal
che hanno condotto lo studio, il primo che cerchi di trovare una
spiegazione scientifica per un comportamento che mette quotidianamente
a rischio famiglie e unioni pluriennali.
"E' una cifra molto alta" ammette la
dottoressa Geneviève Beaulieau-Pellettier. Ma quello che sfugge è la
motivazione 'autodistruttiva' che spinge a mettere a rischio una
relazione consolidata. In particolare gli scienziati hanno cercato di
capire se l'infedeltà sia collegata a una fobia dell'impegno sviluppata
fin dall'infanzia, sulla quale ha un'influenza fondamentale il
comportamento dei genitori in casa, che si osserva da bambini.
Secondo i ricercatori, il traditore
per eccellenza ha il seguente identikit: non è a proprio agio in
intimità, cerca relazioni sessuali al di fuori della coppia e non si fa
troppi problemi a tradire la fiducia del compagno. Finora però non è
stato possibile dmostrarlo scientificamente.
Gli studiosi canadesi hanno analizzato
il comportamento di 145 studenti, di età media di 23 anni. Il 68 per
cento aveva pensato ad essere infedele mentre il 41 per cento lo era
stato. I risultati hanno indicato in queste persone una forte
correlazione fra l'infedeltà e il rifiuto all'attaccamento.
A un secondo studio hanno partecipato 270
volontari di età media di 27 anni. Il 54 per cento ha pensato di
tradire il partner, il 39 per cento lo ha fatto. Anche in questa fascia
di età la correlazione era la stessa: tradisce chi non vuole attaccarsi
al compagno. Morale? L'infedeltà potrebbe essere una precisa strategia
emotiva adottata dalle persone che hanno difficoltà di attaccamento e
impegno.
Tradendo, si distanziano dal partner e
mantengono il loro spazio e la loro libertà, spiegano gli scienziati.
Non a caso la ragione più citata dai volontari per spiegare il loro
comportamento è stata proprio la volontà di distanziarsi dal compagno
per evitare di sentirsi impegnati. L'unica consolazione di fronte a
questo quadro è la sostanziale equità fra i due sessi: lei tradisce
quanto lui. Con buona pace dei luoghi comuni.
fonte: Repubblica.it