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Una città con tantissima storia come la nostra dovrebbe trasformarsi in un cantiere, ma non certo per costruire palazzi e muri di cemento, ma per ricercare la nostra storia, le nostre tradizioni riscoprendo la nostra natura distrutta in parte dal terremoto del 1908 ed in parte da noi stessi. Certo è che se i nostri antenati ci vedessero dispezzare così ciò che hanno lasciato il loro sguardo sarebbe tristissimo.
In ogni angolo della città, scavando e poi scavando, saltano alla luce siti archeologici in ogni dove. Ritrovamenti che ci ricordano chi siamo stati e da dove veniamo.
Divulgata ieri la notizia del ritrovamento di un sito archeologico in un
cantiere in Via La Farina. Gli esperti
Giovanna Maria Bacci,
Gabriella Tigano, Maria Ravesi e Giusi Zavettieri e Angelo Maressa ritengono che proprio in quel sito sia stata celebrata
l’ antica cerimonia di fondazione della colonia greca di Zancle. Purtroppo non sembra che attualmente vi siano i fondi
necessari per proseguire con gli scavi.
Zancle fu in principio fondata da pirati andativi da Cuma - sono parole di Giuseppe Restifo, portavoce della Rete di ecologia sociale-Verdi - ma in seguito dalla Calcide e dal resto dell' Eubea vi andò
gran gente che ne possedette in comune il territorio; e capi di quella
colonia furono Periere e Cratemene, l' uno di Cuma, l' altro di Calcide.
Da principio i Siculi la chiamavano Zancle, perché ha la figura di una
falce, e i Siculi chiamano appunto zanclo la falce". In questo famoso
passo, riguardante la fondazione della colonia greca di Messina,
risalta il fatto che Tucidide per ben due volte dica "in principio". Si
tratta della narrazione del vero primordio della città, destinata a
sposare quel sito sulle rive dello Stretto e a non tradirlo più, a non
abbandonarlo più per ventisette secoli.
Ma oggi lo scavo di via La Farina chiude; non ci sono più soldi per
proseguire i lavori e soprattutto si è nella più completa incertezza
circa il futuro di quei resti archeologici, che sono la memoria di Messina. Ci sono persino i debiti con il
costruttore del complesso Colapesce, che ha anticipato oltre centomila
euro. Il rischio di una colata di cemento non è però un' incognita ma del tutto reale. In questa città non si apprezza niente e speriamo che qualcuno faccia qualcosa, e non solo a parole dette in Tv.