31 mar, 2023

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26/01/2009 - Ardizzone riveste tre cariche. Per qualcuno sono incompatibili

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E' uno dei pochi, forse l'unico assessore comunale che sta svolgendo a pieno la sua funzione. La collaborazione istaurata con la Galleria degli uffizi di Firenze, l'esposizione delle opere di Rubens e Caravaggio, sono solo alcune delle iniziative che Giovanni Ardizzone sta compiendo per la nostra città nella carica di Assessore alla Cultura.

Ma c'è chi non ci sta in quanto si suppone un incompatibilità tra le cariche assunte. Assessore Regionale, Vice Sindaco, Assessore alla Cultura del Comune.

Ad esprimere perplessità è l'Avv Catalioto che, per conto di Nino Reitano, ex assessore provinciale e primo dei non eletti nell’ultima tornata elettorale non più nelle file dell'Udc ma nel Pdl in quota Briguglio, sostiene:

"Dopo la pronuncia dei Giudici Costituzionali il giudizio riprenderà dinnanzi al Tribunale di Palermo che si pronuncerà entro 8 mesi con sentenza definitiva di primo grado in conformità all’orientamento dettato dalla Corte. La questione è stata sollevata - sostiene Catalioto - perché a mio giudizio la L.r. 22/07, consentendo il cumulo delle cariche di sindaco o assessore e di deputato regionale, costituisce un ingiustificato ed irrazionale privilegio nei confronti dei deputati regionali siciliani che, unici in Italia, potrebbero appunto ricoprire contemporaneamente le due cariche elettive. Anzi la speciale ed ampia autonomia accordata dallo Statuto Siciliano renderebbe ancora più stringente la necessità di mantenere il divieto di cumulo di dette cariche ancor di più per una città metropolitana come Messina capoluogo di provincia con oltre 250.000 abitanti. A riguardo la Corte Costituzionale, in fattispecie analoghe, si è già pronunciata con le sentenze nn. n. 84 del 15/3/94 e 201/04. Pertanto, sulla scorta di tali precedenti, se in termini tecnici giuridici si vuole dare un giudizio all’ordinanza del Tribunale di Palermo  questa deve valutarsi favorevolmente alle ragioni del Dr. Reitano. E’ del tutto evidente che la questione, al di là del caso singolo (a Messina  non è il solo), assume una valenza regionale dagli effetti potenzialmente dirompenti". 

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