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"Tutt’oggi l'artigianato Messinese rimane ancora uno dei pochi settori vitali
del sistema produttivo cittadino, che purtroppo attraversa un grave
momento di crisi proprio per la difficile congiuntura economica in cui
la nostra città si trova da tempo, rendendolo fragile e sempre meno
competitivo". Sono parole di Carmelo Santalco, che propone 12 soluzioni per rendere competitivo il settore artigiano della città.
1) Avvio dei lavori di completamento per la costruzione di 35 capannoni artigianali
nella porzione di terreno immediatamente adiacente all’attuale area
artigianale di Larderia, per una superficie totale di circa 139.000 mq.
Progetto già avviato negli anni scorsi in collaborazione con l’ASI
attraverso l’utilizzo dei finanziamenti del PRUSST accordati dal
Ministero dei Lavori Pubblici con Decreto 28/3/2001 n.111. Tale
intervento si rende possibile anche per la esplicita disponibilità
manifestata dalle imprese interessate - tramite fidejussione bancaria
- ad investire i propri capitali privati per la costruzione degli
stessi.
2) Recupero di nuove aree produttive
da individuare nel Piano Regolatore al fine di allocare prima di tutto
quelle realtà produttive artigianali che insistono nell’area fronte
mare che va dalla zona Falcata a Maregrosso. Tali aree possono essere
reperite anche a fronte dell’intesa istituzionale già avviata con l’ASI
che prevedeva lo “scambio” di aree ZIR e ZIS (che pur essendo di proprietà di quest’ultima hanno ormai perso la loro originale destinazione per attività produttive)
con aree di proprietà comunale. Su tali aree l’ASI, d’intesa con il
Comune, potrebbe progettare la costruzione di opifici da destinare agli
artigiani, con il coinvolgimento dei privati e dell’Associazione
Costruttori di Messina, anche attraverso l’utilizzo sia di capitali
privati che di strumenti progettuali e finanziari innovativi (es. project financing).
Per il reperimento delle risorse finanziarie il Comune può anche
pensare ad un coinvolgimento diretto della CRIAS o di ARTIGIANCASSA.
3) Avvio in tempi rapidi di una radicale riqualificazione e valorizzazione dell’attuale Via Don Blasco strategico e fondamentale nella lunga catena delle
opere che si intende mandare in appalto per realizzare fattivamente una
compiuta svolta infrastrutturale: il problema dell’allocazione di
tutte quelle attività artigianali di servizio e di produzione che oggi
insistono lungo tutta la via Don Blasco fino alla zona di Maregrosso. Chiediamo
pertanto al Comune di avviare, in collaborazione con le Associazioni di
Categoria, un primo sommario censimento delle attività che oggi
insistono in quella zona, in modo tale da cominciare ad avere
cognizione della quantità del problema e della qualità delle attività
eventualmente da delocalizzare. Il decentramento delle aziende tutt’ora
esistenti dovrà essere il più indolore possibile, massiccio, ordinato e
funzionale alle esigenze delle aziende artigianali, in zone dotate di
adeguati servizi ed infrastrutture.
4) Avvio del sistema virtuoso di raccolta differenziata
dei Rifiuti Solidi Urbani da svolgersi “in house” presso le aziende
interessate, per lo smaltimento ed il recupero di metallo, carta,
vetro, imballaggi, legno, gomma, scarti della produzione in genere.
Tale sistema dovrà avere come effetto immediato un risparmio da
conguagliare sul pagamento dell’attuale tassa per lo smaltimento dei
rifiuti. La raccolta differenziata dovrà partire con effetto immediato
e sperimentale, con l’ausilio dell’ATO3, presso l’insediamento
artigianale di Larderia a favore delle oltre 50 imprese già insediate.
5) Stanziamento in bilancio di circa 300.000 euro l’anno da destinare prioritariamente, a titolo di contributo in conto interessi
o sotto forma di garanzia reale, a favore delle micro imprese artigiane
di servizio ricadenti nel centro storico della città che decidano di
“rottamare” la propria licenzia o di trasferirsi in luoghi più idonei,
al fine contribuire peraltro alla riqualificazione del centro cittadino
e alla sua bonifica dalle attività inquinanti e rumorose.
6) Istituire, in collaborazione con le Associazioni di categoria, la realizzazione di percorsi turistici
mirati e guidati all’interno delle botteghe artigiane, di concerto e
con il supporto dell’organizzazione delle agenzie di viaggio cittadine
e con il coinvolgimento dell’AAPIT. Tale iniziativa avrebbe lo scopo di
fare apprezzare e valorizzare ancora meglio il nostro artigianato
tradizionale, aprendo le botteghe e i laboratori alle visite dei
turisti che ogni anno sbarcano numerosi nella nostra città. Rafforzare
con varie iniziative il binomio Turismo – Artigianato proprio per la
valenza storica e culturale che quest’ultimo ancora conserva e tramanda.
7) Indizione di gare d’appalto
con non superino la soglia dei 150.000 euro, limite entro il quale le
imprese dell’edilizia dell’artigianato hanno possibilità per legge di
partecipare; il tutto anche frazionando l’importo delle opere da
appaltare laddove la Legge lo consenta.
8) Assegnazione delle risorse finanziarie
ai quartieri ed alle scuole cittadine per tutte le relative
manutenzioni ordinarie cui sono interessate; tale scelta oltre a
garantire un notevole snellimento delle procedure burocratiche, nonché
una risposta più immediata alle esigenze del quartiere, dovrà essere
accompagnata da un sistema di rotazione trasparente delle piccole
imprese edili iscritte all’albo delle imprese di fiducia del Comune di
Messina.
9) Creazione di un servizio assistenziale, in convenzione con il Comune,
attraverso la costituzione di consorzi di piccole imprese artigiane
(impiantisti, autoriparatori, fabbri, vetrai, elettricisti,idraulici,
ecc.) così da offrire alla cittadinanza, in tempi brevi e a costi
convenzionati, servizi di pronto intervento anche nei giorni festivi.
10) Coinvolgimento del Comune nell’organizzazione di una Mostra Mercato Permanente
dell’artigianato messinese per il reperimento di una struttura adeguata
nella quale allestire una “vetrina” espositiva delle migliori
manifatture artigianali artistiche della nostra città anche a scopo
promozionale, dando spazio a turno a tutte le imprese interessate con
la possibilità di ricreare in loco le botteghe artigiane. Tale
iniziativa andrebbe programmata anche di concerto con l’Autorità
Portuale al fine di organizzare modelli di accoglienza e di animazione
per i turisti che sbarcano numerosi dalle navi da crociera.
11) Necessità di potenziare ed ampliare l’approdo di Tremestieri
con l’avvio contestuale di un ampio sistema portuale nell’entroterra
Tremestieri-Larderia. E’ necessario per noi immaginare il reperimento
di un’ampia porzione di territorio nella quale permettere l’allocazione
di tutte le attività di logistica e movimentazione merci che
afferiscono al lavoro svolto dai grandi vettori che trasportano merci
sul gommato (stoccaggio, smistamento merci con vettori locali, ecc.);
12) Sviluppo dell’attività da diporto con la realizzazione in tempi brevi dei nuovi porticcioli turistici
(così come già individuato dal PRUSST e dal PRP) in quanto gli stessi
avrebbero importanti ed evidenti ripercussioni indotte sul mondo
dell’artigianato (lavorazione resina, riparazione motori, realizzazione
artigianale di accessori nautici come la tappezzeria e le modanature
zincate, ecc.).