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Con il termine squalo o pescecane si indica un numeroso gruppo di pesci predatori dallo scheletro cartilagineo, dalle forti mascelle e di dimensioni medio-grandi, appartenenti al superordine Selachimorpha.
Lo squalo, il simbolo stesso delle nostre paure. Per il terrore che suscita è stato coniato anche un termine specifico: elasmofobia, sottogruppo dell'ittofobia (paura dei pesci), che va di pari passo con la fagofobia, o paura di essere mangiati vivi. E' il re di un universo sottomarino che corrisponde al nostro inconscio, viene su come le paure da cui non possiamo scappare. Vedendola
pragmaticamente, possiamo cominciare a capire dove è più probabile
essere divorati - o quanto meno rimetterci una gamba - per colpa di uno
squalo.Secondo l'International Shark Attack File dell'Università di Scienze Naturali della Florida, ripreso poi dall'Economist, è vivamente consigliato guardarsi intorno - o meglio, sotto - quando ci si tuffa in Australia: dal 1700, sono stati 344 gli attacchi a esseri umani, di cui 136 mortali, l'ultimo nel 2006. Negli Stati Uniti, grazie anche a statistiche più dettagliate, risultano 994 attacchi a partire dal 1670, ma solo 54 di questi si sono rivelati fatali per la vittima (l'ultimo nel 2005). Non male anche l'Africa, con ben 71 attacchi mortali su 278 (di cui ben 42 su 214 in Sudafrica) a partire dal 1828, l'ultimo nel 2006. L'Italia è il Paese più pericoloso d'Europa. Su 39 attacchi registrati in tutto il continente tra il 1847 e il 2007, ben 13, di cui 4 mortali (l'ultimo nel 1989) si sono verificati nelle nostre acque. Seconda la Grecia, con 9 attacchi, di cui però ben 8 si sono rivelati fatali (l'ultimo nel 1984).