Il Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici (IPCC) ha pubblicato nel 2007 un autorevole studio sulla
conoscenza del riscaldamento globale che ha coinvolto circa 4.000
scienziati da più di 150 Paesi. Ma da allora la scienza del clima ha
cominciato a produrre nuove ricerche e, tra queste, le più recenti mostrano che l’ Oceano Artico sta
perdendo la calotta glaciale con un anticipo di 30 anni circa rispetto
alle previsioni IPCC. E ora si prevede che nel periodo estivo i ghiacci
potrebbero sparire del tutto tra il 2013 e il 2040, un fatto che non
si è mai verificato da più di un milione di anni a oggi. Stando agli
studi più recenti, nelle isole britanniche e nel Mare del Nord i
cicloni estremi aumenteranno in numero e intensità, portando ad
incrementare la velocità del vento e i danni legati alle tempeste
sull’Europa occidentale e centrale. Il livello di ozono troposferico,
che agisce come inquinante, potrà essere simile a quello registrato
durante l’ondata di caldo del 2003, con aumenti maggiori in
Inghilterra, Belgio, Germania e Francia. E anche la quantità massima di
piogge annue aumenterà nella maggior parte d’Europa, con conseguenti
rischi di inondazioni e danni economici. Gli ecosistemi marini nel Mare
del Nord e nel Mar Baltico oggi sono esposti alle temperature più miti
mai registrate da quando sono iniziate le misurazioni, mentre il
Mediterraneo subirà periodi di siccità a lungo termine sempre più
frequenti. I ghiacciai nelle Alpi svizzere continueranno a diminuire,
con conseguenti drastiche riduzioni nella produzione di energia
idroelettrica. A livello globale, si prevede che l’aumento del livello
del mare sarà pari al doppio della previsione massima dell’IPCC, che
stimava un aumento di 0,59 m entro la fine del secolo, con gravi rischi
per ampie zone costiere. L’aumento delle temperature ha già comportato
una riduzione nei raccolti di grano, mais e orzo in tutto il mondo.
A tal proposito ad esprimersi è Tina Tin, climatologa e autrice del report: “Il cambiamento climatico è una sfida prioritaria per il futuro
dell’umanità e dell’ambiente, e questa lucida panoramica evidenzia
quanto sia cruciale che i ministri dell’Ambiente UE che oggi discutono
le normative UE contro il cambiamento climatico si impegnino per un
pacchetto clima ed energia forte e decisivo, in grado di assicurarci un
futuro a bassa emissione di carbonio”.
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