In
Italia, trenta milioni di italiani puntano 1725
euro l'anno a testa in un mercato del gioco che vale oggi 50 miliardi,
e nei giochi on line, preferiti da 750.000 scommettitori, le preferenze
si rivolgono al Texas Poker. La stessa fonte
mette in risalto la quasi crisi dei Casinò italiani i quali tentano, in
tutti i modi di arginare la perdita di entrate, derivanti dal calo di
giocatori che frequentano i Casinò classici, con nuove metodologie e
nuovi giochi non ancora conosciuti nella penisola.
I gratta e vinci milionari, in vendita presso le tabaccherie, le varie agenzie di scommesse sul web e sui canali televisivi dove gli scommettitori comodamente seduti in poltrona si sfidano con migliaia di altri scommettitori per piatti milionari, hanno limato sempre di più gli incassi delle case da gioco autorizzate le quali, di contro, distribuiscono agli scommettitori una maggiore fetta di quanto puntato dagli avventori. Viene allora da chiedersi se, anche dopo il primo esperimento che si è tenuto in città durante le festività natalizie di “Texas Hold'em” sponsorizzato da un imprenditore locale, non sia il caso di indirizzarsi verso una casa da gioco, proposta in franchising dal Casinò di Venezia lasciando quindi perdere il modello classico.
Nella Capitale del turismo
siciliano si discute, si dibatte, ci si
interroga, ognuno esternando la propria idea, sulla possibilità di
avere un Casinò in città molti anni dopo la chiusura, negli anni
sessanta, della casa da gioco del Cavaliere Guarnaschelli. Ma, è ancora
il tempo di un Casinò classico con tavoli da Roulette, di Baccarà e di
Chemin de fer?
A quanti storcono il naso di fronte a questa possibilità, bisognerebbe ricordare loro che basta andare un po' più a sud, nell'isola di Malta, separata dalla Sicilia da un piccolo braccio di mare ed i cui Casinò attendono a braccia aperte quanti, non trovando a Taormina un luogo ove poter spendere i soldi che hanno nelle loro capienti tasche. Meditino costoro di fronte a questa scelta e se ne assumano le responsabilità altrimenti la smettano di remare contro e si mettano a remare all'unisono con gli altri rematori onde evitare che la Barca Taormina affondi in flutti tempestosi.
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