21 mar, 2023

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Consigli per comprendere e ricordare

Notizie

Nello studio è molto importante sapersi appassionare alla materia, sapersi destreggiare in mezzo alle difficoltà e ai passaggi concettuali. Essenziale è «afferrare», che poi vuol dire riuscire a raggiungere due obiettivi in un colpo solo: comprendere e ricordare in virtù di uno sforzo men­tale adeguato.

Uno dei modi più comuni per applicarsi a una materia consiste nel leggere, magari nel sottolineare, procedendo per capitoli, oppure per capoversi, soffermandosi ogni tanto a ripetere ad alta voce quello che si è letto. Quasi sempre si preferisce studiare la lezione dopo aver eseguito i compiti. In questo può esserci una logica, perché trascrivere una ricerca o fare degli esercizi corrisponde a un'attività più meccanica che men­tale. La mente, quando si studia la lezione del giorno in questa o quella materia, è invece protagonista assoluta. C'è chi sta sui libri quattro ore, chi sei, chi otto. E vero, o no, che più si studia e più si impara? E che il risultato di­pende tutto dalle capacità di «cattura» delle nozioni da parte della memoria?Si è già detto che per fissare bene in mente nozioni e concetti (come qualun­que altra informazione) sono indispensabili attenzione e concentrazione. Non a caso ci sono studenti che riescono meglio in matematica che in latino, o viceversa: tutto di­pende dall'interesse che provano per l'una o l'altra mate­ria. Naturalmente, il traguardo ideale sarebbe quello di riuscire a crearsi una motivazione, una sorta di decisa e spontanea voglia di apprendere per tutte le materie. Non sempre sarà possibile. Ma tentar non nuoce. Quello che invece bisogna ottenere quando si sta sui libri è l'azzera­mento di tutti gli elementi di disturbo. Questo non vuol dire chiudersi in una stanza isolata e nel silenzio più asso­luto (aspirazione, quest'ultima, abbastanza problematica per chi vive in città). Si può benissimo studiare anche ascoltando musica: secondo qualcuno, anzi, con un sotto­fondo musicale, di gradimento dell'interessato, si studia meglio. È innegabile, però, che chi riesce a inserire le sue ore di studio in uno scenario nel quale si trova perfetta­mente a proprio agio, anche perché non disturbato da in­terferenze, ne trae sicuro giovamento. S'intende che il luogo ideale per lo studio dovrà diventare anche abituale.

Qualcuno potrà darsi da fare per spirito competitivo, ossia per primeggiare; qualcun altro per arricchimento personale. Sta di fatto che il processo di apprendimento è un modo di legare il nuovo al vecchio, l'inedito al già acquisito, in una lunga corsa al sapere che di solito non si conclude con gli anni della scuola (e dell'u­niversità), ma si prolunga per l'intero arco dell'esistenza. Come per ogni costruzione, anche nell'apprendimento, che è un processo di edificazione del sapere, occorrono fondamenta solide. E quanto si intende quando, in riferi­mento a una materia, si parla dell'essenzialità di avere «buone basi». Chi le ha, fa meno fatica a procedere nello studio, perché sa collocare con precisione ogni nuovo pez­zo nel grande «puzzle» rappresentato da ogni materia.

fonte:diridea.com

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