Uno dei modi più
comuni per applicarsi a una materia
consiste nel leggere, magari nel sottolineare, procedendo per capitoli,
oppure per capoversi, soffermandosi
ogni tanto a ripetere ad alta voce quello che si è letto. Quasi sempre
si preferisce studiare la lezione dopo aver eseguito i compiti. In
questo può esserci una logica, perché trascrivere una ricerca o fare
degli esercizi corrisponde a un'attività più meccanica che mentale. La
mente, quando si studia la lezione del giorno in questa o quella
materia, è invece protagonista assoluta. C'è chi sta sui libri quattro
ore, chi sei, chi otto. E vero, o no, che più si studia e più si
impara? E che il risultato dipende tutto dalle capacità di «cattura»
delle nozioni da parte della memoria?Si
è già detto che per fissare bene in mente nozioni e concetti (come
qualunque altra informazione) sono indispensabili attenzione e
concentrazione. Non a caso ci sono studenti che riescono meglio in
matematica che in latino, o viceversa: tutto dipende dall'interesse
che provano per l'una o l'altra materia. Naturalmente, il traguardo
ideale sarebbe quello di riuscire a crearsi una motivazione, una sorta
di decisa e spontanea voglia di apprendere per tutte le materie. Non
sempre sarà possibile. Ma tentar non nuoce. Quello che invece bisogna
ottenere quando si sta sui libri è l'azzeramento di tutti gli elementi
di disturbo. Questo non vuol dire chiudersi in una stanza isolata e nel
silenzio più assoluto (aspirazione, quest'ultima, abbastanza
problematica per chi vive in città). Si può benissimo studiare anche
ascoltando musica: secondo qualcuno, anzi, con un sottofondo musicale,
di gradimento dell'interessato, si studia meglio. È innegabile, però,
che chi riesce a inserire le sue ore di studio in uno scenario nel
quale si trova perfettamente a proprio agio, anche perché non
disturbato da interferenze, ne trae sicuro giovamento. S'intende che
il luogo ideale per lo studio dovrà diventare anche abituale.
Qualcuno
potrà darsi da fare per spirito competitivo, ossia per primeggiare;
qualcun altro per arricchimento personale. Sta di fatto che il processo
di apprendimento è un modo di legare il nuovo al vecchio, l'inedito al
già acquisito, in una lunga corsa al sapere che di solito non si
conclude con gli anni della scuola (e dell'università), ma si prolunga
per l'intero arco dell'esistenza. Come per ogni costruzione, anche
nell'apprendimento, che è un processo di edificazione del sapere,
occorrono fondamenta solide. E quanto si intende quando, in
riferimento a una materia, si parla dell'essenzialità di avere «buone
basi». Chi le ha, fa meno fatica a procedere nello studio, perché sa
collocare con precisione ogni nuovo pezzo nel grande «puzzle»
rappresentato da ogni materia.
fonte:diridea.com
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