Nelle
mitologie iraniche troviamo il concetto di due creazioni, una di Ahura
Mazdah, e una di Ahriman, opposte tra loro come una ‘creazione buona’ e
una ‘creazione cattiva’.
Nei testi sacri indù, i Veda, troviamo tracce di una credenza in mitici
dèi guerrieri, i Daiva, malvagi oppositori della creazione buona, che
attaccano e deturpano. Nell’antico mondo etrusco, l’aldilà abbondava di
sinistre figure infernali: Caronte (figura diversa da quella della
mitologia greca), Tuxulxa, Nathum, Leinth la dea della morte; i
Tritoni, i Tifoni e le Scille; Vanth, la dea dalle grandi ali, ecc. Per
la cultura greco-romana, ricordiamo soltanto Ade, signore delle
tenebre; Cerbero, il cane dalla molte teste ecc. Nella religione
ebraica antica, cioè anteriore alla distruzione del Tempio di
Gerusalemme (70 d.C.), appaiono le premesse storiche che porteranno
alla configurazione del demoniaco nel cristianesimo. Nei testi
dell’Antico Testamento si trovano, infatti, sparute ma chiarificatrici
notizie riguardo ad una figura personale del Satan, come colui che,
creato da Dio stesso, si è successivamente opposto a Jhavèh,
divenendone l’avversario. Nel Nuovo Testamento Satana è chiamato anche
Diavolo. Egli è sempre una creatura, benché potente, ma che è
sottomessa a Dio, e che alla fine del mondo sarà completamente
annientato e distrutto.
Fù Dio stesso, dunque, a creare il demonio. O meglio: creando un gran
numero di esseri celesti, Dio creò anche Lucifero, l’angelo “portatore
di luce”. E’ questo angelo che sarebbe poi divenuto “l’avversario di
Dio”, a causa del suo orgoglio. Ce lo rivela un testo di Isaia che,
benché riferito ad un re storico, parodia gli eventi che hanno portato
Lucifero alla ribellione in cielo. Origene e moltissimi altri
commentatori, anche moderni, sono concordi nell’affermare che Isaia
parlando del re di Babilonia, parli anche di Satana: “Come mai sei
caduto dal cielo o astro mattutino, figliuol dell’aurora? Come mai sei
atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu che dicevi in cuor tuo: ‘Io
salirò in cielo, eleverò il mio trono Al di sopra delle stelle di Dio,
io mi assiderò sul monte dell’assemblea… salirò sulle sommità delle
nubi, sarò simile all’Altissimo”.
Parallelo a questo testo, i
commentatori citano anche un brano del libro di Ezechiele (cap.28 vv.
14-17). Questo secondo testo parla di Satana illustrando l’esperienza
del re di Tiro:
“Tu mettevi il suggello alla perfezione, eri ripieno di saviezza, di
una bellezza perfetta; eri in Eden il giardino di Dio…eri un cherubino
dalle ali distese, un protettore. Io t’avevo stabilito, tu stavi sul
monte Santo di dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Tu fosti
perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, perché non si trovò
in te la perversità… Il tuo cuore s’è fatto altero per la tua bellezza;
tu hai corrotto la tua saviezza a motivo del tuo splendore; io ti getto
a terra, ti do in spettacolo ai re”.
Quest’uso doppio delle immagini è una costante in tutta la letteratura
ebraica, non solo di estrazione biblica. Purtuttavia, per quanto
riguarda la figura di Satana, l’Antico Testamento ci dice ben poco:
troviamo accenni alla sua azione, e quindi della sua esistenza, nel
libro di Giobbe.
Molto più esauriente è il Nuovo Testamento.
Il perché un angelo così potente e perfetto come Lucifero, sia potuto
divenire l’angelo malvagio Satana, è molto arduo comprenderlo. Agostino
dice: “E’ soltanto l’orgoglio che l’ha fatto cadere”. Di persone che
per orgoglio corrompono il loro cuore ne abbiano quotidianamente esempi
tristi; immaginare la caduta e la perversione di Lucifero non dovrebbe
essere impossibile. Ma i dubbi rimangono, soprattutto quando si pensa
che Dio avrebbe potuto immediatamente distruggere l’angelo malvagio sin
dalle sue prime ‘sbandate’. Si può ipotizzare che Lucifero abbia anche
tentato di crearsi un seguito tra gli esseri celesti per screditare Dio
stesso, del quale voleva prendere il posto. Forse, nel suo giro
elettorale, il candidato Satana avrà dipinto Dio come un tiranno ,
spargendo il dubbio in moltissimi angeli. E’ troppo umano pensare che
se Dio avesse distrutto Lucifero immediatamente dopo la sua ribellione,
avrebbe avvalorato le subdole menzogne da lui sostenute? Se gli angeli
avessero assistito all’esecuzione di Lucifero, avrebbero per l’eternità
potuto rimuginare il dubbio che realmente il ribelle avesse avuto
ragione nel dipingere Dio come un despota assolutista, che non tollera
rivali.
E se anche Dio avesse distrutto Lucifero prima che questi
avesse avuto l’opportunità di spargere le sue menzogne, non sarebbero
ugualmente sorti dubbi sulla legittimità di un atto così violento e
inspiegabile da parte di Dio? E da qui potrebbero iniziare una miriade
di altri perché e di altri dubbi.
Dio scende in terra, nella persona di Cristo, a donarsi agli uomini, ad
amarli senza riserve e discriminazioni; sale sulla croce per
interrompere la perversa spirale dei dubbi e dei perché Lucifero-Satana ha avuto tutto il tempo per tornare tra le braccia del
suo Creatore; ma ha preferito, da quelle braccia e da quell’amore,
allontanare se stesso e gran parte degli esseri umani.
La Bibbia svela l’azione di Satana nei riguardi dell’uomo. Egli è
presentato come un tentatore che, per meglio far ingoiare i suoi
intrugli, si maschera di allettanti sembianze.
Già nell’Eden Satana mente per far cadere, per distruggere: “Come? Dio
vi ha detto…?”. Il dubbio, il travaglio…la scelta. L’uomo sceglie
contro il suo Creatore e si lascia guidare dal ‘serpente’. Da quel
momento la storia si ripete, e conferma la semplicità, la veridicità,
la tragicità dei racconti del Genesi: l’uomo è spesso attratto da ciò
che in seguito si rivela una trappola, un veleno, una scelta sbagliata.
Da quel giorno, e solo per colpa di Satana, l’Eden, il paradiso
terrestre, si ricopre di spine; si inonda di dolore e di morte: è il
peccato.
Ma, ha ancora senso parlare del demonio ai nostri giorni?
Quale valore possono avere le dissertazioni poc’anzi fatte per i
cittadini di una moderna ‘Tecnopolis’? Si può ancora dare credito a
quelli che appaiono rigurgiti mitici dei primordi dell’umanità?
Eppure, nonostante la tecnologia, il demonio va ancora di moda.
Roland Villeneuve, nella prefazione del suo libro L’Universo Diabolico, scrive:
Come uno dei controsensi tipici della nostra epoca, in piena cultura desacralizzata, negatrice dell’essenza superiore del Bene e del Male, mentre l’ateismo e l’agnosticismo tendono sempre più a diffondersi, ecco che il diavolo è diventato di ‘moda’. In un primo momento, giunse al seguito di un’operazione commerciale che coinvolgeva in un unico fascio magia e occultismo, parapsicologia e religioni orientali, magari accompagnate dalla cattiva fama che un ‘Satana’ contemporaneo, Charles Manson, poteva conferirgli. Poi, poco alla volta, la sua figura è andata identificandosi con l’entità maligna che da sempre pare combattere una guerra la cui posta è l’uomo.
E’ vero però, che se il demonio torna d’attualità fra congreghe millenaristiche e clubs di annoiati ricercatori psichici, la sua figura perde decisamente importanza nelle sagrestie e negli staff dei teologi di professione. Il problema è evidenziato con arguzia e sarcasmo dal filosofo polacco Kolakowsky. Nel suo agile volume Conversazioni con il diavolo lo scrittore immagina una conferenza stampa tenuta da Satana nella città di Varsavia; conferenza che ha lo scopo di farsi pubblicità presso i contemporanei:
Naturalmente io so che voi non mi credete più. Lo so bene, ma a me non interessa proprio niente. Che crediate o no non è affar mio; è affar vostro. Ciò che importa è che la mia opera di distruzione continui. Il credere o non credere alla mia esistenza non altera la finalità e la serietà del mio lavoro…Tuttavia l’incredulità sembra partire proprio da me. Sembra più facile scartare il demonio, poi si passa agli angeli, poi alla Trinità e infine a Dio…Io noto che coloro che credono con convinzione, con entusiasmo, talvolta con fanatismo…anche costoro escludono il demonio dalle loro credenze. Essi non ne parlano più, rimangono incerti e perplessi quando vengono interpellati su di lui…A volte entro nelle chiese e ascolto le prediche…capita proprio raramente…che un predicatore…si ricordi di parlare di me dal pulpito…ha proprio vergogna. Perché ha paura di fare la figura del matusa, del sempliciotto, che crede ancora alle favole e non si adegua ancora allo spirito dei tempi.
Finalmente il demonio si rivolge direttamente ai teologi, che così apostrofa:
Perché mi ignorate signori?…avete paura di essere presi in giro dagli scettici, di essere messi in ridicolo negli spettacoli del sabato sera? Voi avete paura di una cosa sola,di essere ritenuti sorpassati, di essere tacciati di medio-evo, di ricevere l’infame accusa di essere non-moderni… non scientifici… non industrializzati… Nella vana speranza di riuscire a stare al passo con gli scettici, con i vostri compiacenti compromessi e diplomazie…E’ sintomatico e strano il fatto che il mio nome risuoni solo occasionalmente e solo sulla bocca degli atei. Essi lo ricordano senza alcun imbarazzo…Tra i burattini degli shows delle fiere compare a volte il ‘diavoletto’ per divertire i bambini, ma quando compare in un’opera teatrale o in un libro, potete stare sicuri che si tratta di atei…E voi vi chiamate cristiani? Cristiani senza il diavolo?.
Se Satana esistesse, sarebbe senz’altro in possesso di una potenza
inimmaginabile, praticamente irresistibile, perché sovrumana. La sua
stessa intelligenza non avrebbe paragoni con la più solida e feconda
intelligenza umana. Contro un tale nemico l’uomo non potrebbe che
capitolare.
Se Satana esistesse?
I testi evangelici
confermano l’esistenza di satana; ne mettono in risalto la potenza e la
malvagità. Ma anche la sua debolezza e la sua sconfitta: “Il Figliuol
di Dio (Gesù Cristo) è stato manifestato per distruggere le opere del
diavolo”.
Il cristianesimo prende terribilmente sul serio l’esistenza e l’azione del demonio.
Attorno a questo angelo malvagio graviterebbero, ubbidendogli
ciecamente, un gran numero di altri spiriti decaduti, animati dagli
stessi intenti del loro capo. Ce ne informa Paolo l’apostolo quando
sostiene che il combattimento dell’uomo non è soltanto contro i suoi
stessi simili, ma anche contro i “principati, contro le potestà, contro
i dominatori di questo mondo di tenebre; contro le forze spirituali
della malvagità che sono nei luoghi celesti”. E l’apostolo Pietro
aggiunge che lo stesso Satana è “come un leone ruggente, che va attorno
cercando chi possa divorare”.
Gesù ha parlato dell’esistenza di Satana; lo ha incontrato, scacciato,
rimproverato, sconfitto. Ma per molti pensatori moderni, compresi
alcuni teologi, questo Gesù non sarebbe stato in grado di discernere
comuni proiezioni mentali o semplici psicosi, scambiandole per
possessioni demoniache. I più benevoli sono sicuri che Gesù sapesse
benissimo che non esistevano demoni, e sono convinti che il Messia
avesse dovuto fingere di credere nel demonio per non turbare troppo le
superstiziose fedi dei suoi contemporanei.
Gli scrittori biblici non consideravano Satana un ‘caso psichiatrico’ o
una ‘fastidiosa proiezione ‘: lo testimoniano i continui riferimenti
alla sua azione e, soprattutto, alle armi per neutralizzare il suo
potere e il suo influsso.
Afferma Maurice Ray: “il ministero della liberazione, in particolare la
vittoria riportata sulle potenze sataniche, è dunque per Gesù il segno
annunciatore della venuta del Regno”, e il pastore Jacques
Blandenier aggiunge: “Si, è contro Satana che Gesù è venuto a dar
battaglia…si può trovare lungo tutto l’Evangelo il filo conduttore di
questo scontro”. L’Evangelo ci dice che Satana è in grado di
“distorcere la visione delle cose spirituali”; di “legare
fisicamente le persone”; di contraffarre la verità; di
ingannare gli uomini compiendo perfino miracoli; di possedere
uomini e animali; di influenzare i governi e le nazioni.
Giustamente osserva il Kertelge:
Non si può negare nei primi tempi la presenza del male, ed anche oggi come al tempo della chiesa primitiva il cristiano deve essere estremamente vigile e disposto a lottare. Questo però non significa rintracciare ovunque la presenza del diavolo in figura corporea, come nemmeno demonizzare il mondo e le esperienze che facciamo nel nostro tempo, o favorire una visione pessimistica del mondo e contrastare per giunta il male con mezzi inadeguati. Vigilanza significa soprattutto valutazione corretta della situazione, e comportamento conforme.
In poche parole, gli scrittori sacri, più dei nostri prudenti teologi contemporanei, hanno saputo dare a Satana il posto che gli compete; ma senza mai scadere nel patologico o nella psicosi. La visione biblica del male, è una visione sobria: non nega l’esistenza del male e del demonio, ma ne limita l’azione proprio in virtù delle verità che essa propone così decisamente e tanto chiaramente.
Conveniamo
con il Kertelge. Ciò che conta è fare soprattutto “una valutazione
corretta” del problema, allo scopo di evitare due errori fondamentali.
Il primo, già evidenziato, consiste nel voler vedere il demonio anche
nell’aria che si respira; il secondo, diametralmente opposto, consiste
nel negare la realtà del demonio e di misconoscerne l’azione,
lasciandolo agire indisturbato.
Il secondo errore è commesso
soprattutto da quanti utilizzano gli strumenti della scienza per
indagare il reale. Questo handicap si riscontra principalmente in
coloro che si occupano di igiene mentale.
Non si può negare l’esistenza e la gravità delle malattie psichiche e
neurologiche, con le quali il demonio non ha nulla a che fare. Neppure
si possono negare le numerose liberazioni, tramite la preghiera, di un
gran numero di persone ritenute vessate dal demonio e verso le quali
ogni indagine e casistica clinica si sono rivelate inefficaci. Del
resto è sconcertante notare come la fenomenologia della possessione
demoniaca ricalchi, in più punti, quella della schizofrenia. Dove
posizionare un confine, senza che l’uno (il teologo) invada il campo
dell’altro (il medico)? Lo stesso psichiatra Viktor Frankl,
rimproverava molti suoi colleghi di essere troppo superficiali e
sbrigativi nel diagnosticare mali dello psichismo umano; soleva dire:
“Cosa ne sappiamo noi della schizofrenia; non sappiamo come nasce, né
sappiamo come curarla”. Ed è sintomatico il fatto che molti indemoniati
presentano proprio i sintomi di quella che i medici chiamano
schizofrenia.
Non si può nascondere il fatto che molte persone, vittime di
esaurimenti psicofisici possano talmente autosuggestionarsi da
paragonare i sintomi di cui soffrono a quelli dell’ossessione o della
possessione. Ricordo una signora che venne a parlarmi al termine di una
mia conferenza. Mostrava di essere molto preoccupata perché convinta di
essere posseduta da Satana. Mi raccontava che nella sua vita non era
riuscita mai a fare nulla di buono: aveva alle spalle due matrimoni
falliti, una situazione disastrosa nel rapporto con i figli e un gran
numero di sconfitte, ad ogni livello. Naturalmente attribuiva ogni
smacco all’influenza del demonio. Era convintissima di averne qualcuno
‘dentro’ di se. La interrogai sul suo passato e, soprattutto, sulla sua
infanzia; confessò di essere sempre stata trattata come un’incapace.
Rimasta orfana molto presto, dovette subire le angherie di parenti e
amici i quali le ricordavano costantemente di essere una poco di buono.
Capii che la donna aveva una scarsa stima di se, e che i suoi
insuccessi nella vita dovevano essere attribuiti più alla cattiva
immagine e alla scarsa considerazione che si era costruita sulla sua
persona, che all’intervento spiritico. Le dissi che non vedevo in lei
alcun segno del demoniaco; ciononostante mi chiese, con dolore, di
pregare per lei quella sera.
Quando il giorno dopo ci incontrammo di nuovo fu lei stessa, per prima,
a dirmi che aveva pregato per il suo problema, chiedendo a Dio di
mostrarle se i demoni la possedessero; con un sorriso mi disse: “Signor
Caratelli. Ho pregato e non è successo nulla. Nessun demone si è
manifestato!”.
Purtroppo esistono molti ‘terapeuti’ della mente e dello spirito che
non fanno sempre tesoro delle avvertenze del Kertelge: abbiamo così dei
medici che curano lo spirito con una pillola, e dei religiosi che
riducono in ossessi dei poveri soggetti esauriti e bisognosi di
affetto. Molte volte Satana è stato materializzato là dove non c’è, da
semplici suggestioni, paranoie o proiezioni; ma molte volte bisogna
riconoscerlo lì dov’è, per smascherarlo e vincerlo.
Non è sano ritenere il demonio soltanto una proiezione o un archetipo.
Assodato che esistono anche tali possibilità interpretative, ci sembra
però esagerato affermare che tutti coloro che credono nel demonio sono
vittime di distorsioni causate da fenomeni psichici di proiezioni.
Neppure ci sembra giusto ritenere solo l’ateo non disturbato da tali
processi psichici per il fatto che nella sua immaginazione non trovano
posto le figure di un Dio o di un angelo malvagio. Chi è in grado di
assicurarci che la proiezione sia la negazione di ciò che si immagina ?
Ovvero, posso io dire che la mia fidanzata non esiste solo perché sulla
sua persona proietto un essere ideale e immaginario, che vive solo nel
principio del mio desiderio?
La possibilità di una proiezione non esclude, come certamente non
l’ammette, l’esistenza di un essere personale, incarnazione del male.
Quanti negano tale esistenza, non potrebbero essere essi stessi vittime
di una proiezione immaginaria? Per costoro, la negazione stessa non
potrebbe essere il frutto mascherato del processo psichico della
rimozione? La certezza che il demonio sia una proiezione dello
psichismo umano, non potrebbe essere essa stessa una proiezione?
Dopo questa introduzione di carattere teologico sull’esistenza del
demonio, è giunto il momento di esaminare la terza delle nostre
ipotesi: quella demoniaca appunto.
Stando alle dichiarazioni degli
spiriti, pare che non valga nemmeno la pena di prenderla in
considerazione: gli stessi si prodigano in numerosi consigli allo scopo
di convincerci che di Satana, nell’aldilà, non se n’è mai sentito
parlare.
Che si sia sbagliato Gesù Cristo?
Ha scritto Maurice Ray: “La Bibbia è la sola arma che Satana teme…Dio è
ciò che dice. Egli compie ciò che promette. Satana lo sa.”.
In effetti questo copione appare già noto: gli spiriti si accaniscono a
screditare Gesù Cristo, a nascondere l’esistenza di satana e dei
demoni; perché?
Sappiamo che Gesù Cristo ha sconfitto Satana, proprio con la Bibbia; ecco perché Satana la teme: essa dice sempre la verità, anche su
di lui.
La Bibbia, diversamente da certe entità, afferma l’esistenza di satana
e rivela i suoi trucchi, i suoi sofismi, le sue menzogne, fornendo al
lettore anche le armi per combatterlo. Una delle più grandi menzogne di
satana potrebbero essere proprio i fenomeni spiritici. La Bibbia lo
rivela?
Già dalle sue prime pagine il libro sacro ci parla delle astuzie di
Satana.
Nel Genesi lo troviamo camuffato da ‘serpente’ in atto di
produrre il suo repertorio migliore: la menzogna. Dio, in quel
contesto, aveva già consigliato agli uomini quale strada seguire per
mantenere la vita eterna; Satana, immediatamente si rivela suo
oppositore: “Come! Iddio vi ha detto…? No, non morrete affatto".
La menzogna verteva sull’affermazione fatta da Dio ai progenitori: “non
mangiate del frutto dell’albero del bene e del male”. “Iddio sa che nel
giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come
Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”, aveva sussurrato invece
Satana. Eva constata che veramente “il frutto dell’albero era buono a
mangiarsi…bello a vedersi…e desiderabile per diventare intelligente”;
ma non si pone nessuna domanda sull’identità del personaggio che ha
davanti: ne resta soltanto meravigliata, e accetta l’impatto scenico
sostituendolo alle chiare, semplici avvertenze di Dio.
Questo brano del genesi, da molti ritenuto pura allegoria, o peggio,
mitologia, vuole insegnarci semplici ma fondamentali verità spirituali:
se ci facessimo il prezioso dono di considerarci un po’ meno ‘dottori’,
ne coglieremmo significati straordinari e vitali. I testi biblici
rivelano che Satana è un sabotatore: egli non nega la scrittura; la
torce a suo vantaggio; la cita a metà; la presenta spesso come inutile
e superflua per il bagaglio spirituale dell’uomo. Anzi, ci informa che
proprio emancipandosi dalla Rivelazione, dalle sue direttive, l’uomo
può spiccare voli di libertà in cieli sconfinati, sino a raggiungere lo
stato di semidio. Questa è infatti la sensazione che la donna prova nel
lasciare da parte la Parola di Dio: crede di percepire nuove dimensioni
della libertà; oppure verità “desiderabili per diventare intelligenti”.
I risultati, invece, sono disastrosi.
Lontani dalla strada di Dio,
l’unica atta a conservare la vera libertà dell’uomo, è possibile
mangiare sino a satollarsi, o rinfrancarsi gli occhi; ci si può sentire
anche intelligenti; ma presto o tardi ci si rende conto di aver
bruciato tutto correndo dietro a illusioni che, si sa, sono sempre
“belle a vedersi” e “desiderabili per diventare intelligenti”,ma
lasciano tremendamente vuoti.
Certamente l’autore sacro non vuole dirci che il male consiste nel
“vedere” e nel “desiderare di essere intelligenti”; ma ci preavvisa che
solo Dio può guidare gli occhi dell’uomo senza che questi restino
abbagliati, e guidare le menti senza che queste crescano in maniera
abnorme. Il desiderio di conoscere, di sperimentare, di crescere,
proviene da Dio, è un suo dono; ma soltanto Dio può garantirci il
successo. Senza Dio, l’uomo è costretto ad assumersi la responsabilità
di essere esso stesso dio, determinando ciò che è bene e ciò che è
male. Rischio tremendo perché, per tale presunzione, proprio l’angelo
più importante del creato divenne Satana, l’avversario di Dio.
Come
lo Spiritismo, anche l’Occultismo, non trova molti crediti presso
gli scrittori sacri. Già nella formulazione delle basi filosofiche
l’Occultismo si oppone alla rivelazione biblica: il postulato “tutto
ciò che è in alto è come ciò che è in basso” veicola l’idea che l’uomo,
per essere salvato non ha bisogno di interventi divini, poiché ciò di
cui abbisogna è già in lui: “in questo modo – afferma Maurice Ray -,
pur credendo all’esistenza di Dio, l’uomo vive lontano da Dio. Può
avere una moralità e finanche una spiritualità personali, ma senza
relazione alcuna col Dio rivelato dalla Scrittura”.
La
creatura, per l’Occultismo, si viene a trovare in una condizione di
semidio, capace di autoredenzione; non si pone il pensiero di un
peccato e di una conseguente espiazione. Di nuovo il Ray: “il credente
non è un uomo migliore, è una nuova creatura, uscita nuova dalle mani
misericordiose del Creatore. In questo nuovo stato spirituale, il suo
corpo, la sua anima e il suo spirito, rigenerati da Cristo, sfuggono
all’egemonia di satana e già partecipano alla vita eterna alla quale
Dio li destina”. Al contrario, l’Occultismo propone una metafisica,
una morale, una religione a buon mercato:
Non nega mai l’esistenza di Dio e neanche quella del Cristo. Non nega neppure il valore del pensiero e della morale cristiana. Si accontenta, senza mai dirlo, di opporre ad esso il proprio pensiero, i suoi riti iniziatici, le sue pratiche mistiche. In ciò si tratta di una impresa diabolica…In tutto questo sistema filosofico e religioso, Dio è citato; Gesù è citato…le Potenze celesti sono citate; gli spiriti buoni e malvagi sono citati…tranne due o tre eccezioni, lui solo (il diavolo) è lasciato da parte. Non compare mai, né nella sua persona né nelle sue opere. Rimane il grande ignorato, perché nel suo gioco rientra il non essere mai svelato. E quando lo fosse lascia capire che è un mito, un simbolo, un principio del male opposto a quello del bene, una figura rappresentativa, mai una realtà. Questo suo incognito gli dà ogni libertà di movimento e d’azione, e ciò sarà tanto più efficace in quanto se ne ignora l’ispiratore e l’autore.
E se fosse davvero Satana, nell’ombra, ad ispirare Occultismo e Spiritismo? Se fosse davvero lui l’ispiratore degli ‘alti principi morali’ e l’autore del miracolismo degli ambiti medianici? Se esistesse sul serio una mente sovrannaturale e malvagia all’opera per attrarre le menti degli uomini nei meandri del paranormale?
L’Occultismo,
oggi tornato in voga grazie alla New Age, era materia di discussione
per Gesù e i suoi discepoli. Oggi, come allora, fiorisce il culto
dedicato alle creature celesti chiamate angeli. Basta fare una capatina
in libreria per essere subito sommersi da una valanga di titoli sulle
creature alate, su come propiziarsele, su come affidare loro la cura
del nostro corpo, della nostra salute e perfino del nostro giardino.
Angeli in ogni angolo; ma di Dio neppure l’ombra. Paolo, l’apostolo,
scrivendo ai Colossesi avvertiva:
Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo; poiché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità, e in lui avete tutto pienamente. Egli è il capo d’ogni principato e d’ogni potestà…e avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce…Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità nella sua mente carnale.
E ai fedeli di Efeso, lo stesso apostolo ha cura di dire:
Fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti…prendendo…lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.
Questi testi affermano inequivocabilmente alcune verità fondamentali
per la comprensione della realtà e dell’origine dei fenomeni spiritici,
e della filosofia occultista. Tutto l’insegnamento può essere
sintetizzato nei punti seguenti:
1
– Nei “luoghi celesti”, cioè nell’aldilà, non si trovano soltanto
angeli fedeli a Dio, ma anche angeli ribelli, decaduti, che insidiano
l’uomo.
2 – Questi spiriti malvagi sono capeggiati da Satana, anch’egli angelo decaduto.
3 –
Molti sinceri credenti, così come era accaduto a Colosse e ad Efeso
prima di conoscere l’Evangelo, solevano offrire un culto a delle entità
angeliche malvagie, con la sincera convinzione che fossero mandate da
Dio.
4 –Queste
entità malvagie, ingannatrici, spesso si presentano come angeli buoni,
mandati da Dio. Contro di loro è possibile vincere solo se si accetta
in pieno la verità portata da Cristo, Salvatore del mondo.
Nota giustamente il Ray:
Il Cristo trionfa non solamente sul peccato e sulla morte, ma su tutte le Forze celesti sviate e accanite a mantenere la creazione, l’uomo in particolare, in uno stato di asservimento…Paolo rende testimonianza di questa sovranità del Cristo sulle Potenze celesti…La sua veemenza colpisce gli elogiatori delle teorie religiose su Dio, sul mondo, sulla vita, che ignorano e vogliono ignorare il ristabilimento delle cose operato dal Cristo, esponendosi così a restare asserviti alle Potenze che li dominano.
Quindi: non tutti gli angeli vengono da Dio. E non tutti gli angeli che
si spacciano per buoni, lo sono. Come riconoscerli? Lo ha già detto
Paolo: soltanto confrontando le loro dichiarazioni con la verità
portata dal Cristo. Oggi, in giro, ci sono molti religiosi che rendono
un culto alle entità malvagie con la convinzione di essere in armonia
con la volontà di Dio; troppe persone seguono le direttive di angeli
particolari che predicano dottrine che con la verità di Gesù non hanno
nulla a che vedere.
Con la complicità delle tenebre,
dell’invisibilità, Satana ha buon gioco ad apparire nelle vesti di un
angelo buono, benefattore dell’umanità, entità di luce, grande
iniziato, guida suprema. Nel buio può continuare ad esercitare il suo
antico mestiere, il bugiardo, ingannando milioni di esseri umani.
Ingoiando un rospo, certamente molto indigesto per Lui, si traveste da
apostolo, santo, evangelista, dottore della chiesa, filosofo; giungendo
persino a riferire parole e insegnamenti che rappresentano Dio e le
cose spirituali in genere. Mentre sarebbe spinto a bestemmiare il
Signore, lo predica, nella speranza di distruggere chi lo cerca:
l’importante è predicarlo a metà.
Anche se la sua malvagità lo
costringe a sbeffeggiare gli uomini, si contiene ed appare come loro
guida amorevole, purchè gli riesca il colpo di allontanarci dall’unica
vera Via. Pur desiderando ardentemente di perdere la razza umana, si fa
prodigo di consigli moralistici, nell’intento di adombrare il piano
della salvezza che Dio ha predisposto proprio per strappare l’uomo alla
morte eterna e dai sofismi del ‘serpente antico’.
Difficile trovare un rischio più grande di questo: il rischio
spirituale. E’ tremendo lasciarsi cullare dalle esaltanti promesse
dello Spiritismo e dell’Occultismo perché frutti velenosi di un grande
tentatore. In quelle filosofie, con parvenza religiosa o spirituale, si
nasconde il tremendo veleno che ha stordito Adamo ed Eva: “Voi non
morirete affatto…”, disse allora il serpente; “La morte non esiste”, ci
dicono oggi Occultismo e Spiritismo. “Voi conoscerete…e sarete come
Dio”, aggiunse satana all’inizio; “La conoscenza è la strada della
salvezza”, ci dice oggi la lusinga spiritistica.
Queste
righe conclusive sono dedicate a quanti, con sincerità e grandi sforzi
personali, cercano la verità e la luce calcando i sentieri dello
Spiritismo.
A loro vorrei consegnare un monito: siate capaci di
rimettere in discussione tutto ciò che avete appreso; non fermatevi mai
sul cammino della ricerca; vagliate ogni cosa, se occorre,
indietreggiando per recuperare antichi insegnamenti; rivedete
testardamente, pignolamente le immagini che vi siete fatte di Gesù e
della Bibbia e scoprite se per caso a spingervi oltre non siano stati
cattivi insegnamenti di uomini, sensi di colpa, incomprensioni.
Rivalutate ogni cosa chiedendo aiuto, in preghiera, a quel Dio che
state cercando: Egli è la Verità, e non potete sbagliare se a Lui
chiedete dove potete trovarLo.
A tutti voi che cercate, come me, voglio assicurare che quanto scritto
in queste pagine non è stato partorito per sfida o per prurito
settario. Chi scrive è entusiasta quanto voi delle vie dello spirito;
per questo mi permetto di ribadire: non lasciatevi ingannare dai
lumicini, ma pretendete sempre e solo la vera luce. Siete sicuri che le
entità con le quali siete in contatto, siano realmente ciò che dicono
di essere?
Quale certezza avete? Solo le loro assicurazioni? Non bastano!
Non potete accontentarvi delle sensazioni: avete bisogno di una mappa
infallibile, di una certezza indiscutibile.
Leo Talamonti scrive parole molto serie a riguardo:
A indirizzare la mente del medium nella direzione giusta, ci pensano…quelle intelligenze extraumane e immateriali dotate di notevoli poteri e purtroppo anche di notevole malignità, in quanto hanno interesse a mandare avanti un vasto sistema di inganni di cui conosceremo via via gli sviluppi. Sono questi i veri, invisibili protagonisti delle sedute medianiche. Il medium non è che uno strumento inconsapevole e passivo nelle loro mani. Quando devono impersonare un defunto…(le entità, ndr) si improvvisano attori e recitano in modo più o meno verosimile, per bocca del medium, la parte…snocciolando notizie che potrebbero anche essere vere, perché le entità hanno a disposizione gli sterminati archivi della dimensione senza tempo.
Molte persone credono alla bontà dello Spiritismo a causa delle
comunicazioni di alto contenuto morale e religioso. Ricordo le parole
della sorella di un grande medium italiano quando le feci notare che le
entità potevano essere malvagie, nonostante la parvenza di santità; mi
disse: “Ma come è possibile pensare che entità evocate da mio fratello
siano demoniache? Basterebbe leggere le belle preghiere sulla speranza
per non avere più dubbi in proposito”. Inutile aggiungere che anche i
demoni sanno parlare di speranza, se questo può condurre gli uomini
lontano dalla vera Speranza. Ho conosciuto sinceri medium, i quali
erano convinti di avere rapporti con angeli di luce a motivo dell’alto
tenore dei messaggi ricevuti, ma che si sono dovuti ricredere quando le
stesse entità, magari dopo lunghi anni, hanno presentato loro il conto.
Scrive ancora il Talamonti:
Il dato rilevante è però un altro. Anche quando i pedagoghi dell’altra sponda esortano alla massima libertà di costumi, hanno cura di intercalare agli insegnamenti fuorvianti pagine di esortazioni quanto mai edificanti, tali che qualsiasi moralista rigoroso sarebbe lieto di sottoscrivere. E’ la solita tecnica ‘della polpetta avvelenata’: dite loro cose belle e giuste, e si berranno senza neppure accorgersene le proclamazioni insidiose e balorde. Non hanno molta stima degli umani, i pedagoghi astrali. Schoun, grande islamista e pensatore di mente robusta, sostiene che quando il Maligno vuole seminare il male, comincia col dire cose giuste e accettabili.
Alcuni spiritisti affermano di essere addirittura in contatto con lo stesso Gesù; nota ancora il Talamonti:
Dobbiamo illustrare una caratteristica che ricorre in molti corsi tenuti dalle entità: l’apparizione indebita di Gesù Cristo…Tutto ciò ricorda il giudizio di un autentico maitre à penser, Jean Guitton, che scrive: ‘Ciò che fa la forza di una tentazione non è la grinta del male, ma il luccichio del bene che vi è mischiato’. E dato che siamo in argomento, risaliamo indietro nel tempo fino a…Sant’Agostino: ‘Che significa mai che i demoni, i quali si rivelano per immondi spiriti…sembrano dare tuttavia, nei penetrali dei loro templi, alcuni buoni precetti di morale a persone elette e consacrate da loro? Bisogna ammettere e persuaderci che la malizia dei demoni è ben sottile. Tanto è il fascino della bontà e della purezza, che tutti o quasi tutti gli uomini la lodano, né vi è alcuno così degenerato che possa perdere ogni senso del bene. Pertanto se i demoni maligni, come è detto nella Scrittura, non si trasfigurassero qualche volta in angeli di luce, non potrebbero ingannare’.
Secondo
gli studiosi dei fenomeni medianici, le entità malvagie, per irretire
gli uomini, userebbero una precisa tattica in tre tempi, che mira a:
stupirli, suscitando in loro il massimo di emozione per ridurre al
minimo lo spirito critico; a conquistare a poco a poco la loro fiducia,
in modo da renderli disponibili ad accogliere gli insegnamenti che
vogliono far loro condividere; a far loro accettare supinamente le
proprie direttive. “Questa è la fase del plagio propriamente detto,
quando l’alunno volenteroso è ormai maturo per fare tutto ciò che il
maestro invisibile vorrà suggerirgli; e lo farà, si tratti pure di
fondare un ordine religioso che vada controcorrente, o di diffondere,
com’è purtroppo avvenuto, un’idea politica atta a galvanizzare
un’intera nazione”.
Ciò che riportiamo qui di seguito è un
messaggio che l’entità Imperator dettò il 17 ottobre 1897 ad una medium
di nome Piper, e poi pubblicato sulla rivista Light; lasciamo a voi il
commento…e la riflessione:
Noi esercitiamo perennemente la nostra influenza sul mondo, sebbene ciò avvenga per vie non discernibili dalla mentalità umana. L’intera umanità è più o meno influenzata dall’azione di qualcuno dei nostri. In date circostanze, la totalità delle schiere spirituali a ciò preposte agisce sul mondo dei viventi…Giammai l’umanità si dimostrò tanto suscettibile alle influenze spirituali come ora, Ciò diverrà palese, in modo stupefacente, nel prossimo secolo.
< Prec. | Succ. > |
---|