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Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Mahatma Gandhi)
Non è che ho paura di morire. È che non vorrei essere lì quando succede. (Woody Allen)
Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. (Poe)
Quelli che non sanno ricordare il passato, sono condannati a ripeterlo. (George Santayana)
La natura è sempre la migliore consigliera. (Napoleone Bonaparte)
Per giudicare un uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure, delle sue emozioni. (Honorè de Balzac)
Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande. (C. Lévi-Stauss)
Hai delle frasi che ti fanno pensare? scrivile nel forum: Quelle Frasi che ti fanno pensare
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Lo sapevate che lo Space Shuttle è l'unica navicella spaziale americana riutilizzabile?
Le missioni, come anche il programma Space Shuttle, è spesso identificato meglio con l'acronimo STS che sta per Space Transportation System. Lo Space Shuttle è costituito principalmente da quattro componenti che sono:
L'Orbiter è la navicella
spaziale. E' quindi compresa di una zona dedicata all'equipaggio, ai
motorie e al carico utile. Alto 37,23 metri e con un'apertura alare di
23,79 metri è in grado di trasportare un payload (carico utile) di circa 28 tonnellate, e di raggiungere velocità di circa 27.800 Km/h.
L'External Tank è l'enorme sebatoio arancione agganciato all'Orbiter che rifornisce i motori dello Shuttle (SSME,
Space Shuttle Main Engine) di LOX, ossigeno liquido, e di LH, idrogeno
liquido. Pesante 751 tonnellate è l'unico componente a perdere di tutto
il sistema Shuttle.
I due Solid Rocket Booster sono i razzi a propellente solido
posti lateralmente all'ET alti 45,5 metri . Conferiscono la spinta
necessaria a lasciare la rampa di lancio e a sostenere il peso dell'ET
nelle prime fasi del volo che sono le più gravose. La spinta raggiunge
valori di circa 14 MN con un peso al lancio di circa 570 tonnelate.
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U Buddaci è un pesce che vive alla giornata, dotato di grossa testa e di una bocca grande e piena, capace di inghiottire di tutto. Ironicamente alla stessa specie appartengono i messinesi, o buddace, perché creduloni, chiacchieroni a vuoto e politicamente indifferenti. Esisteva un periodico con lo stesso nome che invece era fermamente deciso a denunciare pubblicamente le clientele e tutte le altre piaghe della città.
Ma Buddaci, lu giurnali
cancia specii,cancia tuttu
Javi pipi,spezzi e sali
dugna corpa a lu sdirruttu
Cu ‘nu manicu di scupa
Cantunera vi sdirrupa..!
Salutatilu, o litturi
e faciti cumprimenti
è un gran binifatturi
chi scummogghia frusti ‘e genti
Senza scrupoli, e di paru
lu Buddaci parra chiaru.”
“ U Buddaci” fu tra le poche testate antifasciste a fare la sua opposizione minoritaria nel paese. In uno degli ultimi numeri del gennaio 1925 la direzione scriveva: “Domandiamoci con infinita discrezione se stiamo bene in salute, se.. la luna è al primo o all’ultimo quarto, se il sole è proprio un astro del giorno d’oggi, se siamo vivi e nulla più. Non parliamo d’altro per carità, e tanto meno scriviamolo. Se la penna ha intenzione di divagare non verghi degli articoli ma si soffermi a scriverei soli proverbi permessi, le litanie prescritte dal Santo Padre e le canzoncine di prammatica che non fanno venire le vertigini antinazionali. Perché poi affannarsi a dire altre cose ? Tutto va tanto bene che più bene di così…….” La svolta dittatoriale lo mise a tacere insieme ad altre testate come L’Opinione, L’Unione, La difesa del popolo, a Catania; La Gazzetta, La Sera, Don Pancrazio e Il Lavoro a Messina; La Freccia a Palermo; La Vespa a Girgenti, tra lo stupore e le proteste dell'On. Vittorio Emanuele Orlando che invocava il rispetto dello Statuto Albertino.