09/05/2007 - Gli elementi per la più classica delle tangentopoli siciliane
ci sono tutti: un collaboratore di giustizia, la speculazione edilizia
sulle colline e un apparato politico-amministrativo compiacente. Così
Messina ha «riscoperto» l'illegalità con l'inchiesta Oro Grigio
condotta dagli agenti della Mobile dei pubblici ministeri Giuseppe
Farinella e Angelo Cavallo: 9 su 14 indagati, le persone finite in
carcere per le tangenti intascate e offerte per ottenere la variante
urbanistica che ha portato alla realizzazione del complesso abitativo
«Green Park» sul torrente Trapani di Messina.
In carcere nomi di spicco della politica e non. Umberto Bonanno,
già ex presidente del consiglio comunale nato «politicamente» con il
garofano e fedelissimo dell'ex viceministro nel governo Berlusconi,
Nanni Ricevuto, entrambi oggi in Forza Italia. Giuseppe Fortino,
l'avvocato che avrebbe avuto il «compito di individuare le operazioni
immobiliari di rilevante valore da compiersi nella città», mediando con
politici e funzionari pubblici incaricati a vario titolo di
«condizionare» gli iter amministrativi. Antonino Ponzio, funzionario
addetto alle politiche del territorio del comune di Messina, Antonio
Gierotto, funzionario amministrativo della facoltà di scienze della
formazione all'Università di Messina. Questi sarebbero stati al vertice
del «gruppo di potere» che organizzava consulenze tecniche e legali,
compravendite di immobili, individuava i gruppi imprenditoriali che
avrebbero dovuto realizzare le lottizzazioni immobiliari.
Nell'operazione Oro Grigio, inoltre, sono finiti in manette anche gli
imprenditori Giovanni e Salvatore Arlotta, rappresentanti della
Ar.Ge.Mo srl, società che sta curando insieme alla Samm Costruzioni srl
la realizzazione del complesso abitativo «Green Park». Di quest'ultima
società fanno parte gli altri tre arrestati, a cui sono stati concessi
i domiciliari, Santi e Giovanni Magazzù e Antonino Smedile.
Il gip Mariangela Nastasi non ha concesso la custodia cautelare per
tre funzionari regionali dell'assessorato al Territorio e Ambiente
(Rosa Anna Liggio, Giuseppe Giacalone - già presidente del comitato
regionale per l'Urbanistica all'epoca dell'esame del Prg di Messina - e
Cesare Antonino Capitti). I tre sarebbero stati l'altro terminale nella
pubblica amministrazione regionale incaricati di accelerare i tempi di
approvazione dei progetti autorizzativi. Tra gli indagati ci sono anche
altri due funzionari comunali di Messina, Manlio Minutoli, direttore
del dipartimento politiche del territorio del Municipio, che ha ammesso
di aver ricevuto pressioni sia da Bonanno che da Fortino, e Raffaele
Cucinotta, direttore della sezione Prg di Palazzo Zanca. A svelare i
retroscena dell'«affaire Green Park», che prevedeva una tangente
complessiva di un milione e 550 mila euro da spartire tra i vari
protagonisti e la cessione di vari appartamenti in fase di costruzione,
con la sottoscrizione dei relativi contratti preliminari, è stato
Antonino Giuliano, il «pentito alfa», un imprenditore edile vittima
degli usurai che dal dicembre del 2004 collabora con la giustizia ed ha
contribuito significativamente all'inchiesta madre della Procura della
Repubblica sul piano regolatore generale della città. L'indagine madre
da cui discende lo stralcio dell'operazione Oro grigio, che già nello
scorso mese di settembre aveva prodotto una lista di indagati che
contava almeno una settantina di personalità anche illustri. Fra cui lo
stesso sindaco di Messina, esponente della Margherita Francantonio
Genovese, scivolato nell'inchiesta per un presunto interessamento nella
ricerca di voti in una tornata elettorale in cui non figurava neppure
come candidato. O lo stesso governatore della Regione, Totò Cuffaro di
cui il «pentito alfa» avrebbe parlato in quanto «interessato» insieme
all'imprenditore della sanità Michele Aiello negli affari per la
realizzazione di cliniche mediche nella zona nord della città. Aspetti
dell'inchiesta che, come ha assicurato il procuratore capo di Messina
Luigi Croce, non solo non hanno nulla a che fare con l'operazione Oro
grigio ma che in alcuni casi (come per Cuffaro) sarebbero anche in una
fase conclusiva senza rilievi penali.
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