Un pò di Storia e qualche leggenda

La Festa della Madonna di Dinnammare ha origini antichissime, ma una data certa non la si conosce. Si pensa che nell’era cristiana, ma non nei primordi del Cristianesimo, i Messinesi posero miglior sentinella per l’uno e per l’altro mare la su al monte : la SS. Vergine, a cui eressero una chiesetta.

Non sappiamo precisamente quando fu costruito il Santuario di Dinnammare, si opta per l’epoca Bizantina. Il Quadro che vi si venera era molto antico e vi è „costante tradizione in quei luoghi“ dice il parroco Placido Samperi, che l’immagine della Madonna sia capitata lassù in seguito a questo prodigio:

<< mentre alcuni pescatori stavano rivedendo e racconciando le loro reti, nella spiaggia del mare, più vicina al monte (la spiaggia di Larderia), videro venire verso la riva due mostri marini, sostenenti nella schiena un quadro e, ivi deposto, tuffarsi nelle onde o sparire. Pieni di stupore quei pescatori corrono a vedere il Quadro e, al mirar l’immagine della Madonna, si commuovono e s’inginocchiano sul lido, versando lacrime di tenerezza: la baciano e la ribaciano, ringraziandola dell’aver voluto venire sulla loro spiaggia. Quei pescatori attribuirono il fatto al naufragio di qualche veliero, che, assieme alle mercanzie, portava quel quadro; ed anche alla predilezione di Maria per la città di Messina, dov’era universalmente onorata.

La notizia dello sbarco prodigioso del quadro volò come il vento e, verso il lido, fu un accorrere di tutti i ceti e di tutte le età per vederlo e per baciarlo. Il lido era diventato un Santuario!!!

Quei buon pescatori, dopo aver venerato e fatto venerare sulla spiaggia la prodigiosa immagine, la portarono riverentemente sulla vetta di Dinnamare, dove sorgeva la Chiesetta della Madonna. Ed allora da tutti i villaggi vicini, a grandi carovane o alla spicciolata, muovevano pellegrinaggi: e tutti vanno al monte per piangere e pregare dinanzi al quadro prodigioso; e le Grazie piovono, perché si prega con fede. Sempre così: le Grazie piovono quando si prega con fede!!! >>

Quanto tempo sia stato lassù il quadro miracoloso non lo sappiamo. Sappiamo però dal Saperi che, nel 1644, data la pubblicazione della sua “Iconologia della Beata Vergine Maria” lassù si venerava un immagine di mezzo rilievo della Madonna, perché il quadro primitivo era stato rubato da ignoti.

Si pensa che l’arrivo del Quadro della Madonna nella spiaggia di Larderia sia di epoca normanna.

Una copia del quadro miracoloso, che si conserva a Messina in una cappelletta rustica, è lungo e largo 8 palmi, nella contrada Zaera. Quadro e cappelletta erano stati fatti costruire da un contadino dei villaggi vicini, tanto devoto della Madonna di Dinnamare che, ogni anno, a proprie spese, ne celebrava sul monte la festa, e oltremodo desideroso di diffondere il culto. Sappiamo che quell’immagine divenne veneratissima ed operò prodigi.

Verso l’anno 1600, i naturali di Larderia vollero far dipingere un nuovo quadro. Il pittore anziché riprodurre la Madonna com’era dipinta nelle copie rimaste, ne dipinse soltanto il busto ed in giù avvolse la figura in una nuvola bianca. Si preoccupò di dipingere la scena dei Delfini che portavano il quadro sulla riva. Quel quadro però non restava sempre sul monte; vi si portava nel tempo delle feste di agosto. Durante l’anno restava a Larderia ed era collocato sopra un apposito altare, che sorgeva a destra della porta della sacrestia, sotto la graziosa cappella di S.Giacomo.

il Santuario di Dinnamare era rimasto senza un quadro fisso.

Vi pensò la Madonna per farlo collocare.

„Un pastorello di buoi, della famiglia Occhino, stava a guardare il suo armento alle falde del monte. Salito sulla vetta, s’imbatte in una tavoletta di pietra, alta due palmi e larga un palmo e mezzo, dov’era scolpita rozzamente la Madonna col Bambino tra le braccia. Se la porta a casa a Larderia, ma la mattina seguente non la trova più in casa, ma nel posto dove l’aveva trovata il giorno prima. La riporta a casa per altre due volte e altre due volte la ritrova sulla cima del monte.

Saputo ciò, il Cappellano di Larderia, ordina che la tavoletta di pietra si porti in parrocchia. Detto fatto. Ma il giorno seguente la tavoletta si trovava in cima al monte.

Era troppo manifesto che la Madonna volesse star lassù. E lassù la collocarono sopra l’altare.“

Nella notte del 30 settembre 1837, durante un terribile temporale, un fulmine colpiva la tavoletta di pietra trovata dal pastorello Occhino che era murata sopra l’altare di Dinnamare. Rimasero intatte solo le teste e parte del collo della Madonna e del Bambino. Alcuni frammenti furono murati nella Chiesa di S. Sebastiano a Larderia Superiore, al lato destro dell’altare maggiore, dove ancora sono venerati dai fedeli. Altra tavoletta di pietra venne presto collocata, al posto della prima, nel Santuario di Dinnamare,  rappresentante la Santissima Vergine col Bambino in braccio. Ai lati inferiori si vedono i due delfini che portano l’immagine sulla schiena. Codesta tavoletta di marmo ancora è al suo posto nel Santuario ed quello che si porta in festa per il paese giorno 5 agosto, data in cui terminano i festeggiamenti iniziati a cavallo tra il 3 ed il 4 di agosto con il pellegrinaggio dei fedeli che partono dalle varie stradelle che dalla città raggiungono la cima del monte.