21 mar, 2023

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Ho lo Yacht e un mare di debiti

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In passato possedere una barca privata, meglio ancora uno yacht, era un segnale inequivocabile di ricchezza. Ora a permettersele sono anche pensionati e squattrinati. Miracoli della ripresa economica? No, semplice evasione fiscale. A denunciare l’ennesimo caso di “ricchi nullatenti” è  l’Associazione Contribuenti Italiani che con il suo Sportello del Contribuente rileva costantemente il fenomeno dell’evasione fiscale in Italia. E le sorprese non mancano.

“Il 58% degli yacht di lusso, sofisticate barche a vela e automezzi di grossa cilindrata sono intestati a prestanome di imprenditori e facoltosi, per non pagare le tasse” ha spiegato l’associazione. Secondo la sua recente stima, che fa riferimento all’anno d’imposta 2005, 10 milioni di italiani guadagnano meno di 6mila euro all’anno. Degli altri 29,9 milioni di contribuenti, solo lo 0,61% avrebbe un reddito annuo superiore ai 100mila euro, e solo uno 0.12% superiore addirittura ai 200mila euro all’anno.
Ma i pezzi del puzzle non combaciano tra loro. Nello stesso periodo in Italia sono state immatricolate 140mila vetture tra fuoristrada e auto di lusso e a 19mila italiani sarebbero state rilasciate altrettante patenti nautiche.
“E’ ora di finirla con modeste misure di contrasto all’evasione fiscale – ha concluso il presidente dell’associazione, Vittorio Carlomagno –. È necessaria un’illuminante politica di collaborazione con le associazioni rappresentative dei contribuenti che operano da tempo sul fronte della tax compliance, generando un’autentica cultura antievasione”.

I dati diffusi dall'associazione sono del resto confermate dalle indagini della Guardia di Finanza. L'ultimo caso eclatante di “ricco nullatenente” è stato registrato l’8 agosto: lo spiantato, oltre a essere proprietario di uno yacht, aveva anche numerosi beni immobili, tre autovetture e diverse polizze di assicurazione con premio annuale. Un copione già visto a giugno, quando è scattata la denuncia al Fisco per un centinaio di persone in situazioni analoghe.
Fonte: virgilio.it

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