26 mar, 2023

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09/05/2008 - Il centrodestra Messinese si spacca. Via libera per Genovese

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E' ufficiale: L'Mpa tirerà la volata alla candidatura di Fabio D'Amore a sindaco di Messina abbandonando il centrodestra. La sala Visconti era gremita di militanti ieri in tarda serata e parecchie sono le facce che una volta affollavano le riunioni di Forza Italia e dell' Udc; qui Carmelo Lo Monte ed i deputati regionali Cateno De Luca e Fortunato Romano lanciano la sfida, l'ennesima, al Pdl, responsabile di aver snobbato l'Mpa per i candidati a Comune e Provincia. Il Movimento per l'Autonomia presenterà una propria candidatura alla Provincia con Carmelo Lo Monte, e contribuirà ad appoggiare il terzo polo insieme alla lista Progetto per Messina. Ma il discorso non si esaurisce con la ormai tragica vicenda città. L'Mpa è uscito con le ossa rotte a livello nazionale in quanto aspirava ad un ministero. Anche a Palermo i giochi sembrano complicarsi. Il più duro è stato Cateno de Luca, secondo il quale, con il Pdl va interrotta qualsiasi trattativa. Ed intanto si avvicina il 16 maggio, ultimo giorno utile alla presentazione delle liste, quando si saprà cosa questa rottura comporterà nella fase pre elettorale delle candidature. Certo è che chi esce male è il Pdl cittadino, la cui fretta ha provocato malumori, mugugni e tirate d'orecchie oltre che ad un continuo sballottamento di personaggi da un movimento politico ad un altro. Tra i due litiganti a godere oggi è Francantonio Genovese mentre Fabio D'Amore si avvia a diventare ago della bilancia nel peggiore dei casi. La situazione si complica e, attendendo altre sorprese, la politica messinese continua ad essere in balia di se stessa non sapendo più, con l'alternarsi di dichiarazioni dure ed a volte incoerenti, come proporsi e che movimenti attuare al suo interno. Il tira e molla sicuramente non è finito e, vivendo con la speranza di un futuro migliore per Messina, ci si rende sempre più conto che alla fine il potere decisionale scappa di mano a chi di potere ne ha avuto troppo. Se la politica cittadina è lo specchio della società non si può certo dire che Messina sia messa bene. Ci vorrebbe coerenza, dote innata che sembra non appartenere più alla classe dirigente cittadina. Prima si va "D'Amore" e daccordo ma poi si capisce che dietro c'è un uragano innarrestabile di rancori e vendette.

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