Scritto da taolo
Quanti dubbi ci concede la nostra mente nel momento in cui dobbiamo prendere
una decisione importante. Infiniti quesiti fanno da contorno all'azione da compiere che, a volte, può anche cambiare la vita. Se pensiamo a quante volte
c'è toccato decidere su una questione importante si capisce immediatamente
quanto la condizione mentale giochi un ruolo predominante nella scelta, ma non
è l'unica. Infatti ad influire nelle nostre decisioni non è solo il nostro
pensiero, che comunque è, e rimane determinante, ma anche tante piccole
indicazioni che ci vengono dall'esterno e ci forniscono, quasi su un piatto d'oro zecchino, un pensiero diverso,
alterato, anche incompleto. A volte queste, quando la mente è offuscata, stanca,
stressata, diventano forti, tanto forti da falsificare la miglior decisione da
prendere. La scelta nel decidere cosa può essere giusto e cosa può essere
negativo per noi stessi dovrebbe essere preceduta da una riflessione intensa, considerando il più possibile vari aspetti e condizioni; una
riflessione seria e obiettiva che in nessun modo dovrebbe essere condizionata
da fattori non ad essa direttamente collegati. La scelta è appannaggio dell' individuo e solo lui
può intendere realmente quale sia la cosa migliore da fare, ma capita a volte che la scelta viene subita; a volte una scelta non è solo un atto necessario ma, se le condizioni che si presentano possono rompere l'equilibrio, ecco che diventa un esigenza, un bisogno, una cosa da fare. Il pensiero ed il pensare sono tanto
importanti per l'uomo, perchè attraverso il ragionamento e la riflessione si
può trovare una pace interiore nella scelta presa o reagire a quella subita pronti ad una controazione che ripristini un equilibrio. Niente deve impedire di utilizzare la
dote mentale dell’uomo, il ragionamento e la riflessione intendo. La
convinzione di essere il solo ad aver agito allo scopo, di essere pervenuto
alla scelta, è indispensabile per la coscienza umana che si ribellerà nel
momento che capirà come ad influire nell' azione non è stato solo il nostro
pensiero ma tante piccole congetture che altri credono siano utili e quindi da
loro consigliate e se il pensiero consolida e fa proprie queste indicazioni
l’azione è ibrida. La nostra riflessione ed
il nostro ragionamento, sono loro che devono guidare l’azione. Sbagliare in una scelta può capitare, ed a volte capita di pentirsi e voler tornare indietro pensando che ciò sarà possibile; ma ripristinare una situazione precedente, che sicuramente ha anche portato alla scelta, diventa impossibile ed è anche inutile tentarci. Può solo essere camuffata la scelta antecedentemente presa, è come indossare una maschera, che non fa che accrescere la tensione dopo che l'equilibrio e stato distrutto. Solo avendo realmente pensato alle azioni procurate dopo l'azione ci si rende conto che, tornare indietro è irreale ed inrealizzabile. Nel momento in cui prendiamo una decisione tramutandola in azione qualcosa cambia e sarà inutile qualsiasi controazione. Niente sarà come prima e non ci resta che preparare, con il ragionamento e la riflessione, una nuova azione che cerchi di sovrapporsi alla prima, coscienti dell'impossibilità di tornare indietro, cercando di trovare un nuovo equilibrio che non sarà mai uguale a prima perchè un condizione di equilibrio perduta non esiste più. Questo non nega la possibilità di trovare uno stato di equilibrio migliore, magari anche inconsciamente cercato da tempo.
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