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Il sindaco Peppino Buzzanca incontra i parlamentari: Esigenze infrastrutturali per almeno 500 milioni di euro. Ciò che viene fuori dall'incontro tra il
primo cittadino e i parlamentari romani è semplicemente una solenne dichiarazione d'intenti,
quella cioè di porre al centro nelle aule delle due camere la questione messinese. Il Sindaco ha detto: "Noi pensiamo ad un prestito ponte, per fronteggiare il disagio
finanziario del Comune di Messina dovuto, in particolare, alle società
partecipate. Stiamo lavorando per la razionalizzazione, ad un piano di
dismissione che non può essere, però, di svendita, abbiamo pronto
l'accordo con la Regione Lombardia per l'acquisto di 40 autobus al
prezzo di 2000 euro l'uno (haaaaaaaaaaa). Stiamo lavorando, ma abbiamo bisogno del
sostegno del Governo. Per quanto riguarda il Ponte, il Consiglio dei
Ministri ha approvato la reiterazione dei vincoli per gli espropri,
chiederemo un decreto attuativo per capire quali fondi avremo a
disposizione per avviarli".
Nel frattempo, più che recuperarli, i soldi Messina li perde per
strada. Il tavolo di concertazione prefettizio, concordato a fine 2007,
sembra caduto nel dimenticatoio. I cinque milioni
per l'emergenza traffico sono scomparsi nel nulla. E' certo che se per priorità si indicano gli svincoli, la via del
Mare, gli approdi, il collegamento Ganzirri Annunziata, l'interramento
dei binari e la bonifica della zona falcata, i 500 milioni chiesti da
Buzzanca non basterebbero neanche per metà delle opere in questione. Però, è utile ricordarlo, il Governo ha sottratto i
fondi della grande opera per destinarle alla copertura del buco che l'abolizione dell'Ici
lascerà nelle casse dello stato.
E c'è chi già si esprime negativamente alla richiesta del sindaco. Tra questi esprime il suo pensiero Giovanni Mollica, al governo nel Pd - gruppo Letta: "Gli argomenti utilizzati dal sindaco per convincere il Presidente del
Consiglio a concedere una sovvenzione globale in favore di Messina di
almeno 500 milioni di euro hanno destato in noi una profonda
preoccupazione. Se la stampa cittadina ha ben
interpretato il pensiero di Buzzanca, e non abbiamo alcuna ragione per
dubitarne, Berlusconi dovrebbe elargire questa somma per
due fondamentai ragioni: per l'amicizia che intercorre tra la Giunta
messinese e il Governo nazionale; per la rilevante quantità di debiti
che gli amministratori messinesi hanno contratto negli ultimi anni".
Altro protagonista della mattinata Domenico Scilipoti (Idv) che si esprime con toni tutt'altro che incoraggianti, forse a buon ragione: "Lo Stato non può e non deve elargire fondi per risanare le casse
comunali delle città italiane perché in questo
modo non si aiuta nessuno. Non sono contrario agli aiuti statali, ma
questi non devono
consistere in un esborso finanziario che serva a ripagare i debiti. Piuttosto lo Stato dovrebbe investire il
proprio denaro per realizzare importanti opere pubbliche e rendere
maggiormente competitive le città del sud Italia."
E poi Francantonio, che parla politichese dando però la sua disponibilità: "Chiediamo, inoltre che si fissi un termine certo
per la risposta del Governo nazionale e di quello regionale sugli aiuti
finanziari chiesti da Messina e che tutte le forze sociali ed
imprenditoriali della città siano coinvolte nella individuazione degli
obiettivi strategici da raggiungere attraverso l’utilizzazione delle
invocate risorse".
Ma come mai solo questi di sinistra parlano in quest'articolo? direte voi!! Perchè gli altri sono tutti d'accordo; semplice no?!?!