Notizie
Per calcolarlo, in pratica, si prendono dei titoli azionari si sommano i loro valori e
si definisce un valore iniziale. I successivi cambiamenti del valore
dei titoli si riflettono sull'indice in maniera proporzionale al loro
capitale, cioè al loro valore totale sul mercato. Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari
che rappresentano. I movimenti dell’indice sono una buona
approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli
compresi nel portafoglio. Esistono differenti metodologie di calcolo
degli indici, a seconda della ponderazione che viene attribuita alle azioni del paniere.
Si distingue tra:
- Indici equally weighted: questi sono caratterizzati
dall’uguaglianza dei fattori di ponderazione per tutti i titoli che
compongono l'indice. Non importa la capitalizzazione delle società incluse, perché tutti i titoli dell’indice hanno il medesimo peso;
- Indici price weighted: in questo caso il peso associato ad ogni titolo varia in funzione del suo prezzo
(se il prezzo di un titolo aumenta più degli altri, automaticamente
aumenta anche il suo peso all'interno dell'indice). Essi sono molto
semplici da calcolare in quanto sono dati dalla semplice somma dei
prezzi dei titoli che compongono l'indice. Tali indici, tuttavia, hanno
lo svantaggio di non rispecchiare correttamente l’andamento dell’intero
portafoglio:
infatti vengono rappresentati maggiormente i titoli più “costosi”, a
prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della
società;
- Indici value weighted: Questi risolvono i problemi dei
precedenti in quanto il peso di ciascun titolo risulta proporzionale
alla sua capitalizzazione di borsa. Al contrario delle altre
metodologie di calcolo, in questo caso gli indici vengono aggiustati e
rettificati a seguito di operazioni societarie quali frazionamenti,
raggruppamenti, pagamento di dividendi straordinari, scissioni,
assegnazioni gratuite o nuove emissioni a pagamento.
La maggior parte dei principali indici mondiali sono pertanto
calcolati con la metodologia value weighted; tra questi ricordiamo gli
americani S&P 500 e gli indici Nyse Composite, l’italiano S&P Mib, il FTSE 100 (UK), il CAC 40 (Francia), il DAX 30 (Germania) ed il Topix (Giappone). Tra i pochi indici price weighted rimasti, i due più importanti sono il Dow Jones (USA), l’indice di borsa più antico della storia e il Nikkei 225 (Giappone).