04 dic, 2023

MailFacebookrss twitterYoutube

La leggenda di Orione

Messina City - Miti e Leggende

orioneUn altro mito strettamente collegato alla nascita della città è quello dell'infallibile cacciatore Orione, figlio di Posidone e di Euriale, ritenuto il più bello tra i mortali. Egli era un gigante oltre che infallibile cacciatore. Innamoratosi di Merope, figlia di Enopione e nipote di Dioniso, si cimentò in diverse prove liberando l'isola di Chio da numerose belve ma quando si presentò da Enopione per reclamare la mano della figlia si rese conto di essere stato ingannato. Deluso e ubriaco, di notte penetrò nella camera di Merope e la violentò. Per punizione, con l'aiuto di Dioniso, Enopione dopo averlo addormentato gli strappò gli occhi rendendolo cieco. In seguito, dopo essere riuscito ad avvicinare le orbite vuote a Eos (il sole), recuperò la vista e pensò di vendicarsi ma l'incontro con Artemide, di cui si innamorò, lo dissuase. Apollo ci restò male, e dopo avere tentato di dissuadere la dea la sfidò a gareggiare con lui per colpire un piccolo punto nel mare. Artemide lo centrò con una freccia senza rendersi conto che si trattava della testa di Orione. La dea pose tra le stelle l'immagine di Orione e del fido cane Sirio a eterno ricordo. Ancora oggi nella più antica piazza di Messina si pùò ammirare una fontana del XVI sec. che ne perpetua il mito.
Strettamente collegato a Orione è il mito di Peloro, che Omero tramanda come un suo epiteto. Altri autori narrano che la punta (capo Peloro) fu formata da Orione che vi costruì un tempio al padre Posidone.
Un'altra versione ci racconta che il promontorio prese il suo nome da un pilota della nave di Annibale il quale convinto di essere stato ingannato e condotto in un golfo senza uscita (sembrando unite le coste di Sicilia e Calabria) lo uccise e lo precipitò in mare. Resosi conto del fatale errore, il condottiero cartaginese gli intitolò il promontorio e gli elevò un tumulo e una statua che doveva servire da segnale ai naviganti. Un'altra etimologia riconduce a una ninfa venerata sul posto: Pelorias.

Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento potresti acconsentire all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie leggi l'informativa --> approfondisci
.

To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information