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Dura presa di posizione di Mons. Calogero La Piana che dice: "A Messina si vive sotto una cappa massonica" e poi continua parlando di poteri subdoli. Dura affermazione quella di La Piana che meriterebbe attenzione e magari anche qualche spiegazione in più.
La città, ha tuonato il presule, ‘’vive sotto una cappa massonica’’. Una denuncia coraggiosa che ha fatto eco non solo a Messina. Il presule ha parlato di una realtà "apparente dietro la quale c’è gente che controlla i meccanismi per garantirsi il potere". Secondo mons. La Piana "c’è chi lavora in un certo modo impedendo l’espressione della creatività dei messinesi".
Il riferimento è alle logge massoniche che secondo l’arcivescovo in città sarebbero oltre 35. Dai toni altrettanto gravi è il passaggio dell’intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud, in cui, senza mezzi termini, Mons. La Piana sostiene che "a molti massoni fa comodo mascherarsi da uomini vicino alla Chiesa in modo da potersi costruire una veste di buona". Ciò nonostante Mons. Calogero La Piana non ritiene che "la Chiesa messinese sia implicata, anche se ci sono persone che potrebbero far parte di questi meccanismi che sono vicini alla stessa Chiesa".
Parole dure, pronunciate in occasione del suo secondo anniversario, che ricorre oggi, alla guida delle Diocesi peloritana. Nel corso del suo mandato La Piana è apparso uomo di grane spiritualità, riflessivo e saggio, ma allo stesso tempo uomo di una Chiesa pronta a denunciare realtà sconcertanti. "Messina deve scuotersi – ha continuato La Piana – deve uscire dal degrado civico e sociale per trovare spazi di cultura e socializzazione". L’arcivescovo, come egli stesso ha dichiarato, aspettava un segnale forte in occasione delle celebrazioni per il centenario del terremoto, segnale che però non è arrivato.
Ultimo, ma non in ordine d’importanza, il pensiero che La Piana ha rivolto ai giovani, sottolineando una carenza di valori che emerge in particolare nei fine settimana quando il centro cittadino si trasforma in una giungla fino a notte fonda. Di qui l’invito a ritrovarsi, a guardarsi dentro. "La felicità – ha concluso La Piana – richiede un grande impegno". E ha dato ai giovani appuntamento a Taormina per un grande raduno che anticiperà la festa della Pasqua.