La Fontana Senatoria è collocata sul lato sud del Palazzo Municipale; si compone di una
grande vasca circolare con al centro una stele che sostiene una grande
tazza buccellata del 1619 recante sul bordo esterno, in sette targhe a rilievo, i nomi dei Senatori del tempo.
La Fontana del Nettuno è una fontana monumentale tra le più belle della città di Messina.
Si tratta della seconda opera realizzata in città (nel 1557) da Giovanni Angelo Montorsoli, in cui l'autore esprime con genialità creativa il potente stile michelangiolesco.
Il dio Nettuno, come appena sorto dalle acque, calmo e invincibile,
brandisce il suo temibile tridente e tiene incatenate ai suoi piedi le
mostruose Scilla e Cariddi;
è un'allegoria della forza fisica e morale della Città che doma le
avversità. Le statue originali di Scilla e Cariddi sono custodite al
Museo Regionale.
La Fontana di Orione è una delle fontane monumentale di Messina. Sorge in Piazza Duomo, a destra della cattedrale. Opera di Giovanni Angelo Montorsoli, discepolo di Michelangelo, fu realizzata nel 1551 per celebrare il completamento del primo
acquedotto cittadino nel quale furono derivate e convogliate le acque
del fiume Camaro e del Bordonaro.
Armoniosa, armonica, elegante è ricca di raffinati intagli, rappresenta il trionfo di Orione, mitico fondatore della Città.
In conseguenza del terremoto del 1908 subì gravi danni: tutta la parte
superiore infatti crollò in frantumi ma venne ricomposta da abili restauratori.
La fontana presenta una struttura piramidale: in alto Orione con ai
suoi piedi suo cane Sirio. Sotto 4 puttini che cavalcano delfini dalle
cui bocche esce acqua che si riversa nella tazza sottostante. Seguono 4
naiadi e 4 tritoni in vasche sempre più grandi. Poi una grande vasca dodecagonale con 4 statue raffiguranti i fiumi Nilo, Tevere, Ebro,
Camaro (quest’ultimo in realtà è il piccolo torrente che alimenta la
fontana). Si finisce con 4 piccole vasche e 8 mostri acquatici in
pietra nera. Quest'iconografia complessa ancora non è stata totalmente
chiarita. L'armonia degli elementi volumetrici e strutturali e la grazia delle
decorazioni, che adeguandosi alla concezione letteraria che sta al
sottofondo dell'opera, si risolvono in ritmi e modulazioni assai
eleganti. Da essa si eleva Orione, col cane Sirio, la mano destra aperta in segno di
saluto e la sinistra appoggiata allo scudo, nel quale campeggia lo
stemma di Messina.
Ammiratissima e celebrata dagli scrittori coevi quando fu costruita (il
Vasari ne fa minuta ma imprecisa descrizione) per la suprema eleganza
stilistica, la fontana, alle volte nominata con quella di Nettuno per
la comune paternità, ha avuto giudizi unanimi, altamente laudativi,
dalla critica moderna.
È stata definita dal Berenson "la più bella fontana del Cinquecento europeo".
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