30 mar, 2023

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20/10/2009 - Le zone a rischio a Messina. The Black List

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Le zone a Rischio a MessinaCome sappiamo, e più volte tra le pagine di Larderiaweb abbiamo letto, Messina si sviluppa tra dei monti che sono geologicamente giovani e quindi soggetti a frane e smottamenti. Tutte le strade perpendicolari al mare sono fiumare coperte trasformate in strade “ad alto rischio” che ripetutamente negli anni hanno ceduto. Le più note sono il  Boccetta, il torrente Trapani, l'Annunziata. Da torrenti, oggi, queste fiumare vengono addirittura definite tragicamente "viali". Nelle fiumare, o viali come oggi vengono chiamati, sono sorti edifici e interi quartieri e sono luoghi dove risiediono più di duecentomila persone, tutte a rischio per la loro vita. Pensare che anche due e più scuole sono sorte nelle fiumare ci fanno comprendere lo scempio che il nostro territorio ha subito negli anni alla faccia delle più basilari norme in materia. Ma chi sono i responsabili di tutto ciò? Dove non si è costruito, come ben sappiamo vedendo il nostro torrente, gran parte delle fiumare sono occupate da discariche a cielo aperto dove materiale di risulta di carattere edile, sporcizia e amianto sono ampiamenti diffusi.

Le zone più densamente popolate, attraversate da torrenti, sono 11 e vanno dal torrente Papardo a Camaro.

Le aree di impluvio occupate da opere come strade, palazzi e cantieri hanno ovviamente destabilizzato i pendii, rendendoli più fragili e più soggetti all'erosione; e gli incendi costanti hanno fatto il resto. Ci siamo dimenticati della drammatica estate del 2007, quando parte del territorio cittadino nella zona nord è stato distrutto da centinaia di incendi? Alcuni se la prendono coi pecorai, e probabilmente non hanno tutti i torti. Ma come al solito, il declinare le responsabilità sul vago di accusa che non portano a niente è la routine a cui spesso assistiamo.

WWf MessinaSecondo il WWF le zone più a rischio per il dissesto idrogelogico della città sono: Montepiselli e la zona di Forte Gonzaga, Casazza, torrente Trapani, torrente Annunziata, torrente Giostra, San Michele, Camaro, Contrada Marotta e tutta la fascia costiera sottostante che ha sul groppone già 4 morti nel 1998.
 
Poi ci sono i paesi e i quartieri che sorgono a sud della città sulla fascia ionica: San Filippo superiore e inferiore, Santa Lucia sopra Contesse, Gazzi, Larderia, Tipoldo, Zafferia, Santo Stefano Medio, Santo Stefano Briga.

Anche sulla fascia tirrenica, a nord della città, esistono svariate situazioni a rischio tra cui spiccano Faro Superiore e Curcuraci dove numerose costruzioni sono sorte grazie all'ultimo Prg. Non sono da trascurare zone come Castanea, Salice, San Saba, Gesso. Insomma, sicuramente abbiamo dimenticato qualcosa - tipo zafferia e pezzolo - ma tutto ciò ci fa intendere come il 99% dei messinesi rischia grosso e, ad ogni pioggia, l'incognita di ciò che può venirci addosso diventa incombente, quasi un pensiero fisso.

Cimitero MessinaIl WWF Italia già dal 6 marzo del 2006 e sino al luglio 2009 ha segnalato, senza essere ascoltato il rischio che i cittadini corrono costantemente ad ogni pioggia:

a) all’ amministrazione comunale la necessità - per le nuove norme di tutela ambientale sopravvenute - di fermare la variante al PRG e di "ridisegnare" la città, alla luce del grave rischio idrogeologico e sismico. Questa richiesta è stata reiterata decine di volte, l'ultima, luglio 2009;
b) alle forze dell'ordine, di far applicare le norme subentrate sulla tutela ambientale;
c) specifiche lottizzazioni o interventi con richieste di revoca in autotutela di progetti approvati. Inoltre sono state presentati 4 esposti alla magistratura (fine aprile 2009), due dei quali sono stati archiviati inspiegabilmente alla stregua di denunce anonime.

A voi le considerazioni... dico solo che siamo nelle mani di nessuno.

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