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L’indagine “Ricarica” aveva avuto inizio nel febbraio 2006 e aveva
preso originariamente spunto dagli accertamenti espletati nell’ambito
delle indagini avviate a seguito dell’omicidio di Francesco La Boccetta
nel marzo 2005. A seguito del predetto omicidio, sempre il Reparto
Operativo aveva avviato anche una specifica indagine che il 13 dicembre
ha portato all’arresto di 15 persone ritenute responsabili a vario
titolo degli omicidi di tipo mafioso di tre affiliati ai due differenti
clan. Le indagini portavano ad acclarare che Gaetano Barbera, detenuto
nella locale casa circondariale per altre cause, aveva la disponibilità
di un telefono cellulare che utilizzava regolarmente per comunicare dal
luogo di reclusione all’esterno ed attraverso il quale stava mantenendo
uno stabile legame criminale di tipo mafioso nonché organizzando un
evento che avrebbe poi comportato l’accelerazione nell’emanazione di
provvedimenti di cautela prima menzionati, vale a dire l’attività di
preparazione di un omicidio. Contestualmente procedevano già da tempo,
dal maggio 2005, su binario parallelo, le indagini avviate
nell’indagine denominata “Case Basse”, dove veniva registrato, in virtù
delle accelerazioni processuali di cui si è detto, il riscontro
fattuale di estremo rilievo costituito dall’arresto di Carmelo Bruno,
personaggio di rilievo della cosca, considerato l’armiere della costola
del gruppo facente capo a Daniele Santovito, come comprovato dal
rinvenimento di un vero e proprio arsenale in suo possesso, comprese
armi da guerra ed esplosi.
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