Questa specie è associata alle piante del genere Olea e, in particolare, all'olivo. È presente in tutto il bacino Mediterraneo e nel Sudafrica.
È considerata l'avversità più importante a carico dell'olivo, nelle
regioni in cui è presente, arrivando a condizionare sensibilmente
l'entità e la qualità della produzione nella maggior parte dell'areale
di coltivazione. L'incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni più
umide e più fresche dell'areale di coltivazione, con una notevole
variabilità secondo la varietà coltivata, mentre diventa meno marcata
nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio.
Le femmine depongono le uova a partire dall'estate inoltrata, quando
l'oliva ha almeno un diametro di 7-8 mm. L'ovideposizione avviene
praticando una puntura con l'ovopositore sulla buccia dell'oliva e
lasciando un solo uovo nella cavità sottostante. La puntura ha una
caratteristica forma triangolare dovuta ad un effetto ottico. Una
puntura fresca ha un colore verde scuro, mentre le punture vecchie
hanno un colore bruno-giallastro a seguito della cicatrizzazione della
ferita. Lo svolgimento del ciclo è strettamente legato alle condizioni ambientali, in particolare l'andamento climatico
e le caratteristiche delle olive. La conoscenza di questi parametri,
congiuntamente al monitoraggio della popolazione, è necessaria per
attuare efficaci programmi di lotta integrata. Il clima influenza il ciclo soprattutto con la temperatura e in misura minore l'umidità.
I danni causati dalla mosca dell'olivo sono congiuntamente di due tipi: quantitativo e qualitativo. Sotto l'aspetto quantitativo il danno è causato dalle larve di II
età e, soprattutto, di III età e consiste nella sottrazione di una
parte considerevole della polpa con conseguente riduzione della resa in
olio. Una parte della produzione si perde anche a causa della cascola
precoce dei frutti attaccati. Nelle olive da olio le punture e le mine
scavate dalle larve di I età non hanno riflessi significativi sulla
resa. Nelle olive da mensa, invece, il danno si estende anche alle
punture sterili in quanto deprezzano la materia prima fino a causarne
lo scarto dalla linea di produzione. Sotto l'aspetto qualitativo va considerato il sensibile
peggioramento della qualità dell'olio estratto da olive con un'elevata
percentuale di attacchi da larve di III età. L'olio ottenuto da olive
bacate ha una spiccata acidità (espressa in acido oleico, dal 2% al 10% secondo la percentuale d'infestazione) e una minore conservabilità in quando presenta un numero di perossidi
più elevato. Dagli attacchi di mosca derivano secondariamente
deprezzamenti qualitativi più o meno gravi dovuti all'insediamento di muffe
attraverso i fori di sfarfallamento. Questo peggioramento qualitativo
si evidenzia in modo notevole negli oli ottenuti da olive bacate
raccolte da terra o stoccate per più giorni prima della molitura.
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