Primo in Europa per
fascino e celebrità è certamente il Big Ben di Londra: l'orologio, situato
nell'ala nord orientale del Parlamento inglese, rappresenta uno dei
simboli universalmente riconosciuti di Londra sin dal 1859, anno del
suo primo rintocco. Anche se viene comunemente chiamato "Big Ben", il
suo nome è riferito in realtà alla campana da 13 tonnellate al suo
interno, ma l'espressione calza a pennello anche al monumentale
orologio, che vanta una lancetta dei minuti lunga più di 4 metri ed una
lancetta delle ore lunga più di 3 metri.
Al secondo
posto c'è l'Orologio del Vecchio Municipio, lo Staromestska Radnice di
Praga. Costruito nel 1410, è stato a lungo un simbolo importante della
città. Ad ogni rintocco delle ore, appaiono statue dei 12 apostoli,
figure simboleggianti il male danzano nella parte inferiore. Per
conoscere l'ora esatta bisogna però guardare la parte superiore della
torre, dato che l'orologio astronomico mostra le fasi della luna e
delle stagioni, ma non l'ora.
La classifica fa ci rende orgogliosi in quanto dopo due mostri di tecnologia gli utenti del popolare poltrtale fa tappa in Italia, con il campanile e orologio astronomico di Messina: situato in Piazza del Duomo, è il più grande orologio astronomico del mondo, collocato all'interno di una torre-campanile alta più di 60 metri. Ogni volta che l'orologio segna mezzogiorno, una schiera di statue di bronzo si anima: un leone ruggisce, un uccello spiega le sue ali e due eroine storiche si alternano suonando la campana poco prima che una statua di Gesù appaia da una tomba.
A seguire altre due torri-orologio italiane: quella di Piazza San
Marco a Venezia, che si piazza al settimo posto, e la Torre Rognosa di
San Giminiano, al nono. Quarta è la Torre di Sighisoara, in Romania,
quinta la Torre dell'orologio (Saat Kulesi) di Izmir, in Turchia, sesta
la Torre dell'orologio del Cavaliere d'oro (Zytglogge) di Berna, in
Svizzera. All'ottavo posto c'è la Torre dell'orologio di Watton, a
Norfolk in Inghilterra, all'ultimo la Torre dell'orologio di Bitola, in
Macedonia.
fonte:virgilio.it
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