Come oramai è noto a tutti quelli che volevano conosce e capire da dove deriva la crisi finanziaria del Comune di Messina che con buone probabilità porterà al dissesto, ancora non dichiarato ma ipoteticamente già in atto, ha inteso che molti debiti derivano dalle allegre gestioni delle partecipate. Ma quali sono le società a cui è legato il Comune?
Ieri, su normanno.it e Tempostretto.it, un dettagliato resoconto che elenca di quali società, e in quali percentuali, il Comune è "socio".
Al momento, il comune partecipa a due società per intero, col 100% delle azioni. Si tratta della Polisportiva Messina e dell'Amam. Possiede il 99,19% di Messinambiente, il 24,73% di Innovabic, 1,68% di Messina Sviluppo, la Sogepat con il 12,25%, il 29% della Feluca e poi partecipa con il 98,34% all' Ato3. Finito qui? ma nemmeno per sogno: Nettuno Spa (40,58%), Tirone Spa (30%), Zancle (60%). E poi, a partecipazione indiretta sono la Somer Srl e Nebrodiambiente, partecipate da Messinambiente con quote rispettivamente del 100% e del 24,5%.
La notizia è che nessuna di queste produce attivi e tocca al Comune dover ripianare le perdite di gestione tutt'altro che limpide. Ricordando che i soldi del Comune sono i nostri soldi, riprendiamo qualche esempio:
La società
Nettuno Spa ha chiuso il bilancio d'esercizio 2006 con una perdita di
quasi 57mila euro, e nel 2007 ha fatto anche di peggio,
chiudendo con un segno meno pari a ben 73mila e 304
euro ripianato in seguito dalle casse di Palazzo Zanca che paga anche per la partecipazione in Messina Sviluppo S.P.A.,
società in liquidazione, che chiude il bilancio d'esercizio 2006 con un
passivo di circa un milione di euro.
La So.Ge.Pat Spa, che si occupa di gestione del patto territoriale, invece, nel 2006 perde solo
novemila euro, mentre Innovabic chiude il bilancio 2006 con una perdita
di poco più di trentottomila euro.
La Polisportiva Città di Messina è
una società a capitale interamente comunale nata solo sulla carta e che
di fatto non esiste, così come la Zancle Spa che si dovrà occupare della riscossione dei tributi in una città dove prima andrebbe ricostruita tutta la toponomastica. E nonostante questo chiude l’esercizio 2006
in perdita: 5.340 euro. Un risultato anche accettabile, alla
luce di quello che è successo nel 2007, quando le perdite d’esercizio
hanno raggiunto i 67.368 euro, cifra che il comune ha deciso di
sborsare per la ricapitalizzazione della società.
Infine la
Stu, che sarebbe la Società di Trasformazione Urbana per la
riqualificazione definitiva e compiuta del "Tirone", che perde poco
più di cinquantacinquemila euro.
Opsss.... ci siamo dimenticati l'ATM.... e chissà cos'altro!!!
....ma qualcuno sa chi era ai vertici dirigenziali in questi ultimi anni di queste grandi società? E sarebbe ancora più importante capire chi l'abbia nominati, e anche il perchè proprio loro e quali attributi avevano per essere lì.... prima o poi qualcuno spiegherà, forse. Noi scommettiamo che molti di loro sono stati i primi dei non eletti!!! sbagliamo per caso?!?
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