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Lo ha detto oggi il sindaco Giuseppe Buzzanca: «Prima di tutto chiederemo di
razionalizzare servizio e orari, anche perché il gruppo privato è
passato dall’unica nave originaria alle tre attuali. Per il resto sia
per quanto riguarda la Rada San Francesco che per il Molo Norimberga la
soluzione è una sola: il trasferimento di tutto il traffico a sud. Ma
per far questo è necessario, non c’è altra strada, che vengano ampliati
gli approdi di Tremestieri. In attesa che i lavori si concludano, non
si potrà che rilasciare una concessione a tempo della Rada San
Francesco, ma che sia davvero a tempo, cioè legata all’ampliamento di
Tremestieri». La dichiarazione del Sindaco viene in seguito ad alcune dichiarazioni di personaggi cittadini e dopo la diffusione degli obbiettivi del piano strategico del mare. ecco alcune dichiarazioni:
«Da tempo sottolineiamo la necessità di liberare la rada S. Francesco
da qualsiasi tipo di approdo.» Lega Autonomie locali, Comitato
Pendolari dello Stretto e Dimensione Trasporti, per mano dei
responsabili Rosario Ansaldo Patti, Pietro Interdonato e Domenico Caia, facendo seguito all'appello del segretario Cisl Messina Tonino Genovese,
si rivolgono al prefetto di Messina, al presidente della Provincia
regionale, al sindaco della città, alla Autorità portuale, alla
Capitaneria di Porto e a tutte le altre Istituzioni interessate,
affinché non si proceda ad una nuova gara per concedere l'uso della
rada di S. Francesco. «Recuperare l'affaccio a mare significa anche questo - scrivono i
responsabili -. Tutto deve essere trasferito a Tremestieri ed è
necessario accelerare le procedure per potenziare l'approdo con le
nuove invasature. Continuare a discettare sui "se" e sui "ma" è
perfettamente inutile. Solo così sarà possibile liberare
definitivamente la città dai TIR.»
l comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi: «Io devo tutelare la salute pubblica, l'incolumità - spiega - per
questo confermo che è impossibile continuare a far transitare i tir in
porzioni di strada come la Via La Farina o il cavalcavia. E' un
problema per i messinesi che transitano a piedi o con le macchine, per
coloro che vivono o lavorano nella zona falcata, per le autovetture che
devono imbarcarsi con Rfi. Ho manifestato più volte in questi anni a
sindaci e commissari questo stato di cose insostenibile, ma niente da
fare. Fino a quando era solo una nave dei privati, in attesa di una
nuova sistemazione avevamo sopportato, ma adesso che sono tre è troppo
pericoloso. Mi rendo conto che un cambio di rotta probabilmente comporterebbe
anche un cambio di città a livello di approdo, perché a Tremestieri le
navi sono troppo lunghe per attraccare. Ma non sono problemi miei, io
devo occuparmi della questione dal punto di vista civile e civico».
Il deputato nazionale Vincenzo Garofalo, ex presidente
dell’Autorità portuale, non ha dubbi: no a un nuovo bando di
concessione, sì allo spostamento del traffico a Tremestieri. «La
decisione dell’Autorità Portuale di voler procedere con i nuovi bandi
di concessione per la Rada San Francesco e Tremestieri – scrive
Garofalo in una nota - apre la strada ad una serie di riflessioni sulla
possibilità di trasferire sin da subito anche il traffico delle vetture
a sud e di ripensare in modo definitivo il sistema del traghettamento.
Solo così sarà possibile dare un chiaro segnale nella direzione della
riqualificazione dell’intero affaccio a mare, già avviata con
l’intervento del Parco Ringo e con l’accordo di programma appena
siglato tra Comune, Provincia, Autorità Portuale e Camera di Commercio
per il lungomare e l’area fieristica. Non possiamo ipotizzare “cesure” nel waterfront – prosegue Garofalo -
e dal momento che abbiamo deciso di avviare un percorso complessivo
dobbiamo saper cogliere l’occasione di valutare tempi e modi anche per
un recupero ed un diverso utilizzo della rada San Francesco,
realizzando quanto previsto dal Piano Regolatore portuale, cioè un
affaccio a mare che dall’Annunziata arrivi fino alla zona falcata e
oltre. Trasferire definitivamente il traghettamento delle auto a
Tremestieri equivarrebbe anche a ridurre a due le zone di attracco,
rispetto alle attuali tre (San Francesco, porto storico e Tremestieri),
con la conseguente eliminazione dei disagi quotidiani alla circolazione
ed alla vivibilità. In parte è già successo di dover spostare il
traghettamento dei veicoli dal viale della Libertà a sud, sia pure per
brevi periodi e per eseguire lavori di manutenzione. Voglio inoltre
ricordare come, per un lungo periodo dell’anno, il traghettamento
notturno delle auto avvenga già da Tremestieri. La sentenza del Cga,
che casualmente anticipa una condizione che si sarebbe verificata nel
febbraio 2009 con la scadenza della concessione, rappresenta pertanto
un’occasione importante non già per avviare nuovi bandi, quanto per
liberare la rada San Francesco e spostare definitivamente l’intero
traffico d’attraversamento a sud, eliminando quei disagi che ancora
oggi la città paga, in termini di vivibilità e qualità della vita».
Per vertici dell’Autorità portuale si esprime il presidente Dario Lo Bosco che
chiarisce subito che «sul traffico veicolare e sull’inibizione per i
mezzi pesanti le indicazioni devono venire dal Comune, e infatti ho già
inviato una nota al sindaco Buzzanca. In seguito i miei uffici
valuteranno. Per quanto riguarda la sentenza del Cga, no resta che
adempiere alle indicazioni che ci sono state date. Qualsiasi decisione
viene presa, in ogni caso, in base a quello che mi dicono i tecnici.
Nello specifico della Rada San Francesco attendo una relazione
dall’ufficio Demanio e autorizzazioni. Colgo l’invito che viene dalla
Cisl e dall’ing. Garofalo, anche se probabilmente sarebbero state più
utili proposte fatte direttamente a me che a mezzo stampa. Garofalo sa,
per essere stato il mio predecessore, quali problemi ci sono in merito
agli approdi, e a parte la sentenza del Cga non mi pare che in un anno
sia cambiato nulla, così come non sono cambiati i dirigenti e i
tecnici». In conclusione Lo Bosco ribadisce: «Sono aperto a qualsiasi
soluzione, ma prima dovrò ascoltare le valutazioni dei tecnici».