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Rita Levi-Montalcini ottiene nel 1986 il premio Nobel per la medicina e nel 2001 viene nominata senatrice a vita. Dopo aver studiato medicina all'università di Torino, iniziò gli studi sul sistema nervoso che avrebbe proseguito per tutta la sua vita. Si è laureata nel 1936. Nel 1938, in quanto ebrea sefardita, fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista ad emigrare in Belgio, dove continuò le sue ricerche in un laboratorio casalingo.
Sino all’invasione tedesca del Belgio è ospite dell’istituto di neurologia dell’Università di Bruxelles. Nel 1940 la Levi Montalcini torna a Torino ed
allestisce un laboratorio di fortuna a casa in una collina vicino ad
Asti, dove con il suo maestro Giuseppe Levi inizia a fare ricerca sullo
sviluppo del sistema nervoso negli embrioni di pollo. I suoi primi studi sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel 1947 accettò l'invito a proseguire le sue ricerche al Dipartimento di Zoologia della Washington University (nel Missouri), dove rimase fino al 1977. Nel 1951-1952 scoprì il fattore di crescita nervoso noto come NGF (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule
nervose sensoriali e simpatiche. Per circa trent'anni proseguì le
ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per
le quali nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la medicina insieme al biochimico statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del Premio si legge: «La scoperta del NGF all'inizio degli anni cinquanta
è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre
ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non
avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta
innervazione degli organi e tessuti dell'organismo». Dal 1961 al 1969 ha diretto il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare.
Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di superesperto. Studi recenti hanno
dimostrato che l'NGF ha un'attività ben più ampia di quanto si
pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende
anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema
immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni
neuroendocrine. Dal 1993 al 1998 ha presieduto l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti: fra l'altro quattro lauree honorisUppsala (Svezia), Weizmann-Rehovot (Israele), St. Mary (Usa)
e Bocconi (Milano). Ha vinto inoltre il Premio internazionale
Saint-Vincent, il Feltrinelli, e il premio "Albert Lasker" per la
ricerca medica.
È inoltre da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale,
per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli
scienziati nei confronti della società. Nel 1992
ha istituito, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi
Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e
all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a
giovani studentesse africane a livello universitario, con l'obiettivo
di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di
leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese. Particolarmente sensibile ai temi della difesa dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, nel 1998 ha fondato la sezione italiana di Green Cross International.
Tra le numerose iniziative scientifiche, ha recentemente fondato un
nuovo centro di ricerca sul cervello a Roma, l'EBRI (European Brain
Research Institute), in collaborazione con la Fondazione S. Lucia e il CNR.
Fonte:wikipedia.it