Near-Death Experiences, Stato di
Pre-Morte o Esperienze di Pre-Morte. Solitamente si
verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe
dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di
un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono
sopravvissuti. Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono
state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito
cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività
cerebrale (EEG). Ciò nonostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti,
una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai
parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano
“clinicamente morti”, avevano continuato ad avere la percezione visiva
e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in
luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo.
Più precisamente, una volta “risvegliati”, hanno descritto
dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori
e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed
anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre
si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro. Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per
queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A.
Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in
particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei
confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è
ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE.
Moody fu il
primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue
conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, “La Vita Oltre La
Vita”, è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono
occupati e si interessano del fenomeno. In “La Vita Oltre La Vita”
Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva
di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze
vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944;
nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in
Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del
linguaggio alla East Carolina University. Ha anche insegnato Psicologia
al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un
reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il
Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su
volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta
organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi
sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi,
unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna
psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra
“Bigelow” per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas). Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e,
mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia
relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è
dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono
state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I
più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur
ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a
cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio,
seguendo i canoni della scienza empirica.
FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE
Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze
soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la
NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori
di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico,
psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico. Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è
sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le
fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.
Sensazione della morte
Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che
stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate
a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e
d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa
situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono
dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara
consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo
stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed
infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma
quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si
rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora
cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo
fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico
o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri,
generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo
punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.
Senso di pace e assenza di dolore
Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.
Il Tunnel
Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata
quella dell’abbandono del corpo (fisico). La persona si trova di fronte
ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le
tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce
splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere
salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle
bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno.
Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno
sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un
ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli
attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus
Bosch nel dipinto che ha per titolo “Visioni dell’aldilà: Il paradiso
terrestre - L’Ascesa all’Empireo”, descrive quello che solitamente
racconta chi ha vissuto una NDE.
Gli Esseri di Luce
Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce
d’avere incontrato degli “esseri” che brillano di una stupenda luce,
che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa
dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come
molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è
accecante ma è calda, stimolante, viva. Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere
incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti
da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali
e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile. In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma “telepaticamente”, è una comprensione immediata.
Il Supremo Essere di Luce
Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona “clinicamente deceduta”, incontra un essere che definisce il “Massimo Essere di Luce”. Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.
Visione panoramica della vita
Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una
visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione
compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente
questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona,
non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto
è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le
azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce
immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante
tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di
luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha
fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a
sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita. Le persone
che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante
della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla
Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro
esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea
che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al
momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona
torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze
intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo
recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli
permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.
Rapida ascesa al cielo
Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza
del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di
essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla
stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.
Riluttanza a tornare in vita
L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.
Differente percezione spazio - temporale
Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte
raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e
assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene
descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE,
generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana
scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri
morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente
pensando di esservi. Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si
trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici
nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era
sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o
raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.
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Fonte:unknown.it
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