L'ipotesi più fondata sulle origini del toponimo "Larderia" (conosciuto in passato anche con la variante Lardarìa, ancora presente nel dialetto) è quella che lo fa derivare dalla stessa radice del verbo greco αρδέυω/άρδω ("irrigare", "innaffiare") da cui, con epentesi dell'articolo (L'Ardaria), si ebbe appunto "Lardaria" con il significato di "luogo ricco di acque". Tale ipotesi è rafforzata dal documento di dotazione della vicina Abbazia basiliana di S. Maria di Mili (1092) in Mili San Pietro, in cui il Conte Ruggero d'Altavilla, nell'indicare i confini del territorio abbaziale, ricorda "il grande fiume", identificabile chiaramente con l'odierno torrente Larderia. Ulteriori ipotesi sono:
- " luogo ove si produceva e conservava il lardo " o una " grasceta "(cioè una terra grassa e fertile) adibita alla pastura dei maiali o dei cinghiali.
- dal latino Lardārĭa, nome femminile che indica " Colei che commercia o vende lardo o maiali " a ricordo forse di un' intera categoria di allevatori o di un'antica e florida attività economica particolarmente praticata in tali luoghi già al tempo dei Romani;
- dall'espressione araba " Al-Ard Ariyah " cioè " La Terra( Al-Ard )della Libertà ( Ariyah )";
- dal greco " Ardaleia, Ardalìa " cioè " di Ardalo ", figlio del Dio Efesto ( o Vulcano) ritenuto il mitico inventore del flauto e dell' accompagnamento vocale con tale strumento;
- dal nome femminile greco " Ardelis " cioe " L'Industriosa " da cui " Ardeleia, Ardelìa ".
Per le due voci di derivazione greca potrebbe essersi prodotta l'agglutinazione dialettale della "L" iniziale con funzione di articolo (L'Ardalìa, L'Ardelìa) e la conseguente sostituzione di quella dell' ultima sillaba con una "R" originando pertanto la " Larderìa " odierna.
Da wikipedia