Le Chiese di Messina
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Il Monastero basiliano di Santa Maria di Mili probabilmente fondato da Ruggero il Normanno nel 1092, che vi fece seppellire il figlio illegittimo Giordano, morto nello stesso anno a Siracusa.
Bellissima la parte absidale, con tre cupolette in stile arabo e
richiami decorativi all'arte bizantina ed a quella normanna. Le
fiancate sono decorate da un motivo ad archi incrociati, tipico
dell'arte normanna. La chiesa, allungata nel '500 (nel 1511 fu anche
rifatto il bel soffitto ligneo), presenta una facciata con un portale
in marmo e pietra rinascimentale (al centro dell'architrave, tondo con
la Madonna ed il Bambino), un portone ligneo originale del '500 ed un
coronamento barocco. La struttura, dopo un lungo periodo di abbandono, ha subito un parziale
restauro.
Circondata da una serie di case racchiuse da un muro di cinta si
ritiene che, anticamente vi era in quel luogo un antico monastero dei monaci di
San Basilio cui era affidata la chiesa.
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La Chiesa di Santa Maria della Valle detta Badiazza è un formidabile esempio di chiesa fortezza dell'epoca normanna nonché
uno dei monumenti medievali più rari nel suo genere e più affascinanti
di Sicilia;
Edificata nel 1221 fu notevolmente modificata e nel
1303 abbellita con mosaici di notevole valore artistico. Caratterizzata per la tipica linea sveva, venne colpita e danneggiata dalle continue piene del torrente e restaurata parecchie volte a partire dal tempo di Federico II nel 1221 e poi
con Federico III nel 1303; Carlo V nel 1526; Ferdinando II tra il 1851
e il 1855; Vittorio Emanuele III dal 1902 al 1909.
Sorge in un luogo impervio ed isolato, nell' alta vallata
del torrente "Ritiro", sui monti Peloritani.
Il convento di monache benedettine annesso fu abbandonato nel 1347; la
chiesa, un tempo ricchissima di marmi e mosaici, fu nel tempo colmata
in gran parte dai detriti alluvionali del torrente; oggi, un adeguato
restauro l'ha restituita alla sua originaria bellezza.
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La Chiesa della Madonna delle Grazie è sita nell'incantevole cornice marinara del villaggio Pace. Fu voluta,
nel 1622, dal Viceré di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia e fu
costruita su progetto di Simone Gullì. Distrutta dal terremoto, essa si
presenta ricostruita sul modello dell' originale del '600, con aula a
pianta centrale circondata da portici e sormontata da un' imponente
cupola.
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La Chiesa di San Giovanni di Malta è un opera di Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo, assieme al bellissimo palazzo del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta, che posero a Messina la residenza del loro Gran Maestro dopo la cacciata da Rodi nel 1136, prima di trasferirsi definitivamente a Malta. Nella chiesa, sede un tempo della prima abbazia benedettina del mondo dopo quella di Montecassino, sono custodite le reliquie del santo martire messinese Placido e dei fratelli Eutichio, Vittorino e Flavia, nonché il sepolcro del grande scienziato messinese Francesco Maurolico. La struttura resistette a terremoti e bombardamenti, grazie
alla sua tipologia costruttiva eseguita con blocchi di pietra calcarea di
dimensioni monto piccole. Si pensa sia stata fondata da San Placido nel 540 e dedicata a San Giovanni Battista; essa fu interamente ricostruita nel 1588.
Dopo il sisma del 1908, nel 1925 la chiesa venne riaperta al culto ma del suo splendore originario resta certamente molto poco.
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La Chiesa di San Francesco all' Immacolata è un imponente tempio costruito attorno al 1254; è la seconda per dimensioni delle
chiese di Messina, e sorge sul viale Boccetta e le cui possenti
absidi merlate sono raffigurate nel dipinto La Pietà con tre angeli di Antonello da Messina che si trova al museo Correr di Venezia. Ha una pianta basilicale ad una sola navata ed è stato il primo tempio dell'ordine francescano in Sicilia;
vi soggiornò, al suo passaggio da Messina, Sant'Antonio di Padova. Nella chiesa sono sepolti illustri personaggi messinesi, come
la regina Elisabetta di Corinzia, i suoi figli Federico IV , re di
Sicilia morto nel 1377, Guglielmo e Giovanni, duca di Randazzo. Fù nominata Cappella Reale da Carlo
V nel 1535. Il suo interno venne attaccato da un incendio nel 1884 e molte opere andarono distrutte. Il terremoto del 1908 distrusse totalmente la chiesa poi ricostruita nel 1924 riportando fedelmente lo stile originario delle finestre e delle porte ogivali. Nel 1965 è stata collocata una statua
bronzea raffigurante San Francesco nella piazza della chiesa, opera dello scultore messinese
Antonio Bonfiglio. All'interno si conserva ancora una piastrella,
facente parte del pavimento del distrutto convento, dove caddero alcune
gocce di sangue di S. Antonio mentre si flagellava pubblicamente.
La
sua slanciata ed imponente architettura riecheggia forme nordiche.
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