Tra le formazioni cristalline dei Monti Peloritani e la costa corre una fascia di terreni attraversata dagli estesi greti delle fiumare ingombri di ciottolame vario. Dai greti di queste fiumare, come da inesauribili cave, nei tempi, la città di Messina trasse copioso e vario pietrame grezzo costituito prevalentemente da rocce di medio-alto grado (gneiss, graniti, micascisti, anfiboliti, marmi) ed anche calcari arenarie, gessi, argille, etc.. che hanno trovato il loro impiego nell’edilizia monumentale locale.

Acquista un significato di „unicità“ locale il ricorso ad anfiboliti, che negli antichi atti di compravendita per la fabbrica del Duomo venivano intese come „pietre nigre“. Sono state ampiamente utilizzate sia per il frontone del Duomo che per il pavimento della Chiesa di S. Francesco all’Immacolata. Questa pietra veniva estratta principalmente a Larderia, da quella che oggi è conosciuta come Contrada Catataglio (conosciuta in paese come Contrada Catacagghiu).

Per quest’ultima tipologia di materiale l’approccio combinato metodologico sia scientifico che storico ha portato  - anche grazie al ritrovamento di vecchi atti notarili di fornitura - a discriminare le varie possibilità di ritrovamento esistenti indirizzandole verso le pendici di Dinnammare nei pressi del paese di Larderia. Una singolarità è anche il ritrovamento di tale raro materiale nella Chiesa di S.Onofrio a Casalvecchio Siculo.

Di tali attività estrattive e delle originarie cave rimane quasi nulla, ad eccezione dell’indicazione di areali tipici quali quelli di Gesso (per la varietà selenite) e delle pendici di Dinnammare (per le anfiboliti).

Scusate per il linguaggio un po tecnico che ho estrapolato dal sito dell’Università di Messina. Ma voi…….

Avevate mai sentito parlate della „Pietra di Larderia“?

Sicuramente no!!! A dir la verità neanch’io sino a qualche giorno fa quando, discutendo con una gran donna di Larderia mi parlava di questa pietra rarissima dal color blu opaco che, un tempo, arricchiva le Chiese più importanti della nostra città.

La Nostra Pietra costava cara…….. una volta.
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