Nel
1972, Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo decisero di istituire una
Fondazione che attraverso delle borse di studio consentisse ai giovani
laureati in Medicina e Giurisprudenza di frequentare stage di
perfezionamento entrambi erano convinti di poter coniugare l'efficienza
del settore privato con le finalità "sociali" dell'impresa. La
redistribuzione "mirata" dei profitti nel campo della cultura e della
qualificazione professionale, era, infatti, secondo loro il modo
migliore per stimolare la crescita della società meridionale. Bonino in
particolare sapeva fondere la mentalità del settentrionale con la
tenacia tipica della nostra terra. Egli, infatti, nato a La Spezia il
13 marzo 1901 da Teofilo e Luisa Vignolo Koller (un suo bisnonno fu
presidente del primo Senato del Regno d'Italia), si trasferì a Messina
dove il padre era stato destinato come ammiraglio. Manifestò sin dalla
giovane età una notevole capacità manageriale che lo portò in pochi
anni a diventare (1927) amministratore delegato della Molini Gazzi Spa.
Collaborando con il suocero, Gian Silvestro Pulejo, egli contribuì in
misura considerevole al potenziamento degl'impianti e all'estensione
della rete distributiva. In seguito (1939) divenne presidente della
Banca di Messina. Nell'immediato dopoguerra coordinò la ricostruzione
degli stabilimenti, distrutti completamente dai bombardamenti
angloamericani e decise subito dopo d'intraprendere la carriera
politica militando nel Partito liberale. Eletto deputato all'Assemblea
costituente, contribuì attivamente a porre le basi giuridiche della
nuova Repubblica e venne confermato nel 1948 alla Camera. Le vicende
politiche dell'epoca lo indussero, nelle elezioni del 1953, a scegliere
il Partito monarchico: fu un'altra lusinghiera affermazione. Nel
frattempo aveva già fondato (aprile 1952) la "Gazzetta del Sud",
quotidiano destinato a divenire in breve tempo leader nell'area
siculo-calabra. Il giornale divenne uno strumento importante per le
affermazioni degl'ideali ispirati alla tolleranza democratica e al
libero mercato propri di Bonino.