“L'alterazione delle condizioni ambientali provocate dal terremoto del 1908, possono aver comportato alla popolazione di Messina, cambiamenti nel codice genetico”. È quanto affermato dal dott. Calogero Ciaccio della Banca Regionale del Cordone Ombelicale, nel corso della conferenza di presentazione del progetto di ricerca “Terremoto e DNA”.
Studi condotti sui cordoni ombelicali di donatori messinesi hanno mostrato una maggiore presenza di molecole di DR11 nel DNA della popolazione dello Stretto. A causare queste alterazioni potrebbe essere stato il randon, elemento radioattivo i cui effetti si sarebbero propagati all'indomani del terremoto. Al momento si tratta soltanto di un'ipotesi che dovrà essere confermata dagli esami che verranno condotti su 250 salme di persone decedute prima dell'evento catastrofico. Soltanto dopo questi esami si avranno elementi per confermare se quella di un'alterazione del patrimonio genetico dei nati dopo il sisma del 1908, non è solo un'ipotesi.
Il progetto di ricerca scientifica è stato presentato questa mattina, a Palazzo Zanca,  dall'assessore alla sanità, Francesco Squadrito e dall'assessore Angela Bottari, delegato all' Evento Messina 2008.
Dal punto di vista storico e sociale, giuridico ed economico – ha ribadito il sindaco di Messina - le vicende conseguenti a quel disastro e l’andamento della ricostruzione rappresentano un tema che a cento anni di distanza non può ancora dirsi esaurito. Ci sono quindi ancora gli effetti di lunga durata, che si riverberano sul territorio ed il centenario è un’occasione essenziale, sia sul piano della memoria che della ricerca scientifica.