
In un primo momento la Tre C aveva licenziato le 6 dipendenti, delle quali 3 incinte. Ne nacque una vertenza, che si concluse con il reintegro delle 6, con la clausola che le 3 lavoratrici incinte sarebbero restate a carico della Carillo Group fino alla scadenza del periodo di congedo riconosciuto dalla legge, per poi passare alla Tre C.
Adesso arriva il licenziamento delle 3 dipendenti in servizio. «E tra breve terminerà il periodo di maternità per le altre 3 lavoratrici allora incinte, per le quali adesso è normale aspettare analogo trattamento - denuncia il segretario generale della Filcams Cgil di Messina Pippo Silvestro -. Il comportamento della Tre C non è solo illegittimo, ma anche scorretto. Ci attendiamo un intervento da parte della casa madre Artigli per ottenere che nei punti vendita affiliati si rispettino i diritti delle lavoratrici, ragazze come quelle a cui si rivolge il loro marchio.» Proprio nei giorni scorsi la Tre C ha assunto un'apprendista, facendo ricorso alle agevolazioni previste per l'incremento di personale.
Anche il Centro commerciale potrebbe intervenire sulla vicenda, sostiene Silvestro: «che pure, quando si tratta dei propri interessi, come nel caso delle aperture domenicali, non esita a chiedere il supporto della pubblica opinione oltre che delle istituzioni. Servono a poco i parcheggi rosa se poi all'interno del Centro commerciale si calpestano proprio i diritti delle lavoratrici».