Un altro pezzo importante della storia di Messina presto sarà fruibile ai messinesi ed ai turisti. Parliamo della Cripta del Duomo che per anni ha subito continui allagamenti.
I lavori svolti hanno eliminato totalmente il costante metro d’acqua che allagava i locali. Risolto questo problema ora tocca alla Curia decidere l’utilizzo degli significativi spazi per poi trovare i giusti finanziamenti per la pavimentazione, il restauro degli elementi decorativi e la messa a norma degli impianti elettrici. Un luogo altamente significativo che ci riporta alla Messina medievale. La Cripta della Basilica Cattedrale di Messina risale al periodo normanno quando venne eretto il tempio sovrastante e utilizza gli spazi sottostanti del Duomoi. Le volte sono sorrette da antiche colonne di epoca greco-romana e bizantina provenienti da antiche strutture cittadine, mentre i capitelli sono di puro stile romanico. Nel 1683 i locali furono assegnati alla Confraternita degli Schiavi della Madonna della Sacra Lettera che li abbellirono secondo il gusto dell’epoca con artistici stucchi, affreschi e dipinti. Gli stucchi della cripta, molto probabilmente opera del disegno dell’artista fiorentino Innocenzo Mangani, è l’unico esempio completo rimasto a Messina di questa particolare tecnica decorativa. Buona parte dei dipinti che decoravano le pareti, opere del XVII-XVIII secolo di Antonio Tricomi, Antonio Tuccari, Antonio Bova e Mercurio Romeo, sono conservati nei depositi del Museo Regionale e una volta completati i lavori di restauro potrebbero ritornare nella loro sede originaria. Essenzialmente le intenzioni della Curia sono quelle di utilizzare la cripta per fini liturgici ma anche per eventi culturali e musicali e per la collocazione dei nuovi sepolcri vescovili.

Una struttura da sfruttare per dare ai visitatori della nostra città un idea di quel che fù la nostra cara Messina nei secoli passati.