Si prospetta la crisi all' Atm che rischia il fallimento perchè la Regione blocca gli accrediti
per il pagamento degli stipendi, e sono già due le mensilità arretrate. Intervengono il segretario generale della Cgil di Messina Franco Spanò e della Filt Pino Foti: "Una pericolo che avevamo già ripetutamente
denunciato all'amministrazione comunale che, evidentemente, non si è
mossa. Si è perso tempo prezioso e non sono state esercitate le dovute pressioni sul governo regionale. In questa
situazione mancano non solo i soldi per le due mensilità già arretrate
ma non si arriverà mai a dicembre- spiega Franco Silipigni,
aziendale della Cgil. Si annuncia l'imminente arrivo di nuovi bus ma
non si pagano gli stipendi. I lavoratori sono seriamente allarmati".
"Attenderemo sino a
martedì.
È chiaro però che se non si sbloccheranno i trasferimenti dalla Regione
e non saranno concesse le anticipazioni dalle banche non sono più
possibili ulteriori deroghe e saremo costretti a chiamare i lavoratori
alla mobilitazione in sede sia provinciale che regionale, attivando iniziative anche nei confronti del Governo siciliano".L'amministrazione comunale fa sempre la stessa mossa, quella d’emergenza che non può più servire. A tal proposito danno delle idee illuminanti diversi personaggi legati a diverse strutture come l'Orsa, l'Ugl, la Cisal Faisa, e altri.
"Dopo aver con concordato l’esigenza di un pool di consulenti esterni per la riorganizzazione dell’az
- L’Amministrazione Comunale e la Direzione Aziendale continuano ad
assecondare l’irresponsabile divisione del tavolo sindacale sottraendo
tempo prezioso all’organizzazione volta a risolvere l’emergenza
stipendi e salvare l’ATM dall’annunciato fallimento.- Disattesi altresì i recenti accordi relativi a: un "mega mutuo" che sarebbe servito a pagare le pendenze arretrate con l'obiettivo di azzerare i debiti per consentire l’organizzazione della produzione e la normale erogazione dei salari; l’acquisto di autobus usati per sopperire all’attuale carenza di mezzi in linea; la fornitura di autobus a metano e il progetto di un distributore di mentano da utilizzare anche a favore di eventuale utenza esterna, la riorganizzazione e l’ottimizzazione dell’officina, la razionalizzazione delle risorse umane attraverso trasparenti selezioni utili a svuotare le poltrone degli uffici amministrativi e colmare le carenze di personale in settori vitali dell’esercizio...”.
ridotto l’azienda sull’orlo del collasso. E a quanto sopra si
aggiunge che i tram e autobus continuano a rompersi e l’assenza di
pezzi di ricambio ha ridotto ai minimi termini i mezzi funzionanti a
disposizione del trasporto pubblico. Vista l’assenza di riscontro alle
precedenti richieste formali, si dichiara lo stato di agitazione di
tutto il personale e a far data da oggi si attivano le previste
Procedure di Conciliazione e Raffreddamento da esperire entro i termini
previsti dalla vigente normativa".










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