Dire a una donna sei Monica Lewinsky è diffamazione. A stabilirlo è la Cassazione, in un processo contro un avvocato di Foggia che, in una memoria difensiva depositata in un processo civile, aveva definito i ragionamenti della controparte farneticazioni uterine, frutto di una natura lewinskiana. In un primo tempo l'avvocato era stato assolto dal giudice di pace ma, in seguito all'appello, il tribunale di Foggia ha ribaltato la sentenza. Nel ricorso in Cassazione, i giudici hanno annullato la decisione di secondo grado, disponendo un nuovo giudizio che tenga conto anche delle richieste della donna, costituitasi parte civile.
 
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