Leoluca Bagarella detto Luchino, fratello di Antonietta, la moglie di Salvatore
Riina, nacque il 3 febbraio del 1942 a Palermo. A partire dagli anni Sessanta, fu un
esponente di primo piano dei corleonesi e uno tra i killer più
spietati.
I legami con i clan della camorra napoletana, per l'organizzazione del
traffico di tabacchi e stupefacenti, gli costarono le prime
incriminazioni. Nel 1969 il fratello Calogero rimase ucciso nella
strage di viale Lazio. Sul finire degli anni Settanta il commissario
Boris Giuliano lo braccò per tutta Palermo, sequestrando, a Punta
Raisi, una valigia con il pagamento in dollari di una partita di droga
e infine scoprendo il suo covo. Era troppo per Bagarella che lo uccise
a sangue freddo in un bar palermitano, la mattina del 21 luglio 1979.
Nel settembre dello stesso anno venne arrestato e rinchiuso
all'Ucciardone, dove rimase per quattro anni. Nel 1986, alla vigilia
del maxiprocesso, fu tratto in manette su disposizione del giudice
Falcone e rimase in carcere fino al dicembre del 1990. Latitante di
nuovo dal 1992,
dopo l'arresto di Riina, divenne uno dei più importanti boss di Cosa Nostra, dopo uno scontro con il clan
Aglieri, dal quale uscì vincente.
La sua latitanza ebbe termine il 24 giugno 1995, quando venne arrestato
dalla DIA. Oltre alle contestazioni relative agli omicidi di numerosi
rappresentanti delle istituzioni, avvenute nel corso degli ultimi
decenni, Bagarella è anche accusato di essere tra i registi occulti
delle stragi del 1993.