Articolo 23bis del decreto legge 112: La gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle
regole dell'economia capitalistica. Il governo Berlusconi, senza dire niente a nessuno, ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Mentre nel paese imperversano annose discussioni sul grembiulino a
scuola, sul guinzaglio per il cane e sul flagello dei graffiti, ecco che un articolo di un decreto legge ci priva di un bene che è sempre stato pubblico. Ci riferiamo
all'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti. Così il governo Berlusconi ha
sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico, ma una
merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le
stesse che già possiedono le acque minerali). La
privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale
provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più
poveri. L'acqua è sacra in ogni paese, cultura e fede del mondo: l'uomo
è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta
mettendo in vendita. L´acqua che sgorga dalla terra non è una merce,
è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne
illecito profitto. L´acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre
che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo,
preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca.
Fonte: http://www.liberacittadinanza.it/
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