Curiosissima vicenda giudiziaria che vedeva il senatore democratico del Nebraska, Ernie Chambers, che ha querelato   Dio, responsabile a suo dire di aver diffuso nel mondo paura e terrore. Il procedimento contro l’Onnipotente, a dire il vero, non ha mai preso il via in quanto Dio non ha alcun indirizzo al quale poter notificare l'avvio della causa. Marlon Polk, un collega di Chambers, è stato pertanto costretto a respingere il procedimento: un imputato ha infatti diritto di conoscere le eventuali cause pendenti nei propri confronti. Ma Dio è già a conoscenza della querela quindi deve presentarsi in aula - dice il 71enne Chambers -. Il Senatore ritiene che vi sia un errore di fondo in questa decisione e promette per questo di tornare all’attacco: "Il tribunale riconosce l’esistenza di Dio, questo significa che deve riconoscere anche l’onniscienza di Dio. Poiché l’Onnipotente sa tutto è di certo informato anche della querela". Quindi Dio, e tutti i suoi seguaci, sarebbero responsabili "delle continue minacce terroristiche, con conseguenti danni per milioni e milioni di persone in tutto il mondo". Onnipotente è colpevole di aver distribuito documenti che servono a trasmettere paura al fine di ottenere obbedienza - Nel documento depositato dal senatore vengono attribuiti a Dio anche "terremoti, uragani, guerre e nascite di bimbi con malformazioni". L’Onnipotente è accusato di aver "distribuito, in forma scritta, documenti che servono a trasmettere paura, ansia, terrore e incertezza, al fine di ottenere obbedienza" da parte degli uomini. Secondo Chambers tutti questi crimini sarebbero addirittura certificabili, in quanto “per conoscerli è sufficiente leggere la storia personale di Dio”. Chambers, dal 20 di ottobre, avrà ora esattamente 30 giorni per riflettere ed eventualmente presentare ricorso contro la decisione d’archiviazione del caso. Il Senatore ha spiegato di aver avviato questo procedimento per dimostrare che "tutti possono avere accesso a una corte, indipendentemente dal fatto se siano ricchi o poveri" e per sottolineare che "ognuno può essere citato in giudizio". Il suo obiettivo rimane comunque di ottenere dai giudici una diffida, in cui si sarebbe dovuto sollecitare Dio a interrompere ogni genere di "minaccia" sul mondo.

Ma questa non è la sola vicenda giudiziaria che ha del bizzarro:

  • Nel 2004 Timothy Dumouchel ha denunciato una rete televisiva ritenendola responsabile dell'obesità della moglie, e della schiavitù dei propri figli nei confronti del telecomando.
  • Nel 2005 una brasiliana 32enne ha fatto causa al proprio compagno 38enne poichè questo dopo i rapporti sessuali si addormentava, e lei ha motivato lo ha accusato di essere poco attento nei suoi confronti.
  • Una tragicomica storia che viene dalla Germania: un'anziana la cui pensione è di 17 mila euro all'anno ha fatto causa all'erario che le aveva chiesto 287 milioni di euro di tasse, ed ha vinto il ricorso grazie all'avvocato che aveva accettato di difenderla. Il legale però le ha presentato una parcella di 450 mila euro poichè il diritto tedesco riconosce la possibilità di calcolare l'onorario in base ai soldi risparmiati.
  • La Corte d'Appello del Massachusetts è stata chiamata a stabilire se fosse perseguibile una pratica sessuale pericolosa, poichè un movimento azzardato di una donna durante un rapporto aveva fratturato il pene dell'amante.
  • Un'astrologa russa ha chiesto un risarcimento alla Nasa per aver scombussolato l'ordine dell'universo, ritenendo il progetto Deep Impact dell'agenzia americana un atto terroristico.
  • Quest'anno un giudice indiano si è trovato a dover stabilire se un profilattico-vibratore è un contraccettivo o un giocattolo erotico.
  • Assurda la causa intentata da un detenuto rumeno, che ha denunciato per truffa Dio in quanto non è stato in grado di tenerlo lontano dai guai nonostante fosse stato battezzato. L'uomo ritiene che il battesimo sia un vero e proprio contratto che non è stato rispettato dalla propria controparte.
  • Una donna ha partecipato nel 2005 ad un quiz radiofonico vincendo una Renault Clio, ma il deejay non aveva specificato che si trattava di un modellino e così la donna ha intentato una causa contro l'emittente e ha vinto un risarcimento di 12 mila euro.
  • Un caso di conflitto di interessi risale al 1874 quando un giudice si trovò a dover giudicare su se stesso, scoperto ubriaco in pubblico. Il magistrato si riconobbe colpevole e si impose una multa di 5 dollari, che però tolse per il "lodevole passato dell'imputato". 
  • Nel 2004 un giudice cingalese ha comminato un anno di carcere ad un uomo che aveva sbadigliato durante una causa in tribunale. In Cina è stato declinato il permesso di poter dare al proprio figlio il nome "@" poichè non è traducibile in mandarino.


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