Salvatore Contorno è detto anche Coriolano della Floresta, nacque a Palermo il 28 maggio 1946 e fu iniziato a Cosa Nostra nel 1975, entrando a fare parte della famiglia di Santa Maria di Gesù. Di professione macellaio, si occupò di contrabbando di sigarette e poi di droga, con i cugini Grado. Negli anni Settanta fu mandato in soggiorno obbligato in provincia di Verona. Dopo una condanna a ventisei anni in contumacia per il sequestro di un industriale, visse la latitanza a Palermo. Fedelissimo di Stefano Bontate, il 25 luglio 1981 scampò ad uno spettacolare attentato tesogli dai clan rivali a Brancaccio. Divenne un informatore di Ninni Cassarà che lo chiamava, in codice, Prima Luce. Fu arrestato il 23 marzo del 1982 a Roma, mentre studiava il piano per uccidere Pippo Calò e vendicare così i suoi molti parenti uccisi dai corleonesi e dai loro alleati. 
Nell'ottobre del 1984 cominciò a collaborare con i giudici, completando le dichiarazioni rese da Buscetta. Nel 1987, alla conclusione del maxiprocesso, fu condannato a sei anni. Dopo la testimonianza al processo per la Pizza Connection, la giustizia americana gli concesse lo status di collaboratore. Nel 1989 fu arrestato nei pressi di Palermo, mentre si pensava fosse in America. Nell'estate di quell'anno nacque così la vicenda delle lettere anonime, probabilmente scritte da un addetto ai lavori, poi soprannominato il corvo di Palermo. In queste lettere si accusavano i poliziotti e i magistrati più impegnati nella lotta alla mafia di utilizzare l'ex killer per uccidere i capi dei corleonesi. Nel 1997 nuove polemiche sul ruolo svolto in passato da Contorno hanno alimentato le voci di una possibile revoca del programma di protezione.
 
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