Il governo Buzzanca scricchiola. La posizione dell'Mpa è chiara: così com'è la giunta non va bene. E non hanno ancora giurato Filippo Ribaudo e Pinella Aliberti.
Cateno De Luca dichiara che gli assessori quota MPA non giureranno se non prima si
sistemeranno le cose, ribadendo stamani che «l'elezione di Buzzanca è
il risultato politico di una collaborazione complessiva, non di un
consenso plebiscitario. Invece siamo di fronte ad una decisione
solitaria o suggerita da qualcuno che con la città non ha nulla a che
fare. Questa giunta non rappresenta la volontà popolare. Bisogna annullare l'atto già consumato al Comune. E
poi vorrei rispondere a qualche deputato nazionale che l'Mpa non è un
partito autonomista in salsa etnea. Forse sono questi deputati a essere
ubriacati dalla salsa servita, come sempre, al Bar Giolitti di Roma».
Messaggi secchi, che ricordano quelli lanciati già in campagna
elettorale. Questa difesa della messinesità mi pare
sospetta se non strumentale. Non vorrei che ci sia pronto un governo
"parallelo" a quello che si insedierà al Comune».
Nel frattempo De
Luca stesso, Carmelo Lo Monte e Fortunato Romano per l'Mpa e Gianpiero D'Alia, Giuseppe Naro e Giovanni Ardizzone per l'Udc hanno sottoscritto un documento inviato ai rappresentanti messinesi del Pdl, al sindaco Buzzanca e al presidente Nanni Ricevuto:
«Dopo aver preso atto della vittoria elettorale dell'intera coalizione che ha rappresentato il vero valore aggiunto rispetto alla
gestione solitaria dell'ex sindaco Genovese e dopo
un'approfondita disamina dei risultati elettorali in relazione al
programma politico sottoscritto con il Pdl, si è convenuto di insistere
sulla necessità che i prossimi cinque anni di amministrazione comunale
e provinciale siano caratterizzati dallo stesso spirito di
collaborazione e collegialità che ha portato alle due candidature. A
tal fine i parlamentari dell'Udc e dell'Mpa, interpretando fedelmente
il mandato elettorale ricevuto dai cittadini, che si è concretizzato
con l'elezione di 12 consiglieri comunali e 16 consiglieri provinciali,
propongono ai vertici istituzionali un incontro per definire
prioritariamente l'attività di governo dei primi 100 giorni delle due
amministrazioni e con quale squadraI due partiti hanno dato mandato ad Ardizzone, De Luca e Romano di «intraprendere le opportune e necessarie iniziative per garantire il celere avvio dell'attività politico amministrativa del Comune e della Provincia, con i relativi assetti di governo, per il rilancio economico e sociale della comunità messinese». Lo stesso Ardizzone, recatosi poi a Palazzo Zanca, prova a smorzare i toni: «Non c'è nessuna lite. Stiamo provando a mediare questa situazione, è il destino dell'Udc quello di stare sempre al centro». Tutti i protagonisti della vicenda sono convinti, come in campagna elettorale, che la "crisi" rientrerà, ma perché ciò accada è necessario che qualcuno faccia un passo indietro, o il governatore Lombardo a Palermo rivedendo la giunta regionale, o Buzzanca a Messina rimodulando la sua squadra, anche perché De Luca ha ribadito che l'Mpa non intende accettare eventuali "compensazioni" alla Provincia. La cui giunta, a questo punto, è presumibile che non verrà più ufficializzata in giornata, come inizialmente previsto.
Le scaramucce erano iniziate all'indomani della proclamazione dei deputati regionali, con una fronda trasversale di An che, votando compatta per Santi Formica, aveva fatto slittare al secondo giorno l'elezione di Francesco Cascio a presidente dell'Ars.
Ma l'Mpa ha incassato sportivamente? Nemmeno per sogno. I vertici autonomisti hanno dato espresso ordine di mancare al giuramento, rilanciando la sfida. E altrettanto hanno fatto gli assessori in quota Udc. Parte male, la squadra di governo di Buzzanca. Perchè i giochi d'incrocio con la Provincia stanno iniziando a mostrare i logorii di una coalizione che, fino adesso, sembra reggersi solo sui fragilissimi equilibri. "Vogliono toglierci un assessorato alla Provincia, i patti non erano questi. Da questo momento tutto è possibile" dice Carmelo Santalco. Si apre dunque la possibilità di uno terremoto interno e tale tragedia per la città è tutt'altro che remota. Con il gioco dei sottogoverni i margini per non scontentare nessuno ci sono. Tanto si sa come vanno ste cose..... Speriamo che la finiscano presto di litigare per le poltrone e che comincino a fare qualcosa per una città bisognosa di essere governata con coscienza.










Home Page