In tempi in cui l'uomo si trucca e la donna porta la cravatta, non è
azzardato dire che l'unico vero simbolo della femminilità rimane il
reggiseno. Questo indumento è stato rivoluzionario, scandaloso,
protagonista, emblema dell'emancipazione quanto dell'immagine della
sensualità: la storia del reggiseno è lo specchio di quella del sesso
femminile. L'amato indumento compare ufficialmente cento anni fa: era
il 1907 quando 'Vogue' ne pubblicò un'immagine, ma già dalla fine
dell'Ottocento Herminie Cadolle
lo aveva ideato. Nasce, non a caso dal genio di una donna, per liberare
il gentil sesso dal giogo del corsetto: finalmente si può sorreggere il
seno senza sacrificare il benessere di fianchi e schiena. Da allora
sono stati infiniti i modelli che le epoche hanno proposto: da quello
stretto che appiattiva il seno negli anni Venti fino al mitico
Wonderbra di oggigiorno. Ma qual è il modello che fa per voi? I
reggiseni più diffusi sono i classici a coppa piena, che contengono e
sostengono, adattandosi a tutti i tipi di seno. Quando volete indossare
abiti che mettono in risalto il decolletè, l'ideale è il reggiseno a
balconcino, molto scollato, con ferretto, che solleva il seno. I
migliori modelli per chi ha un seno piccolo sono ovviamente i push-up:
imbottiti, arrotondano le forme, sostengono il seno e lo spingono verso
l'alto. Non servono a sostenere ma hanno funzione puramente estetica, i
reggiseni a triangolo: molto scollati, adatti a seni piccoli e sodi.
Chi invece ha il problema opposto, quindi ha seni prosperosi e tendenti
a cedere sotto la forza di gravità, esistono reggiseni minimizer, con
ferretto e poco scollati. La scelta tra ferretto e non, riguarda
soprattutto la vestibilità: c'è chi lo trova scomodo e invece chi lo
ama per la sua funzione di sostegno. Figli di questo decennio sono
infine i reggiseni invisibili: si tratta di coppe in silicone, che
aderiscono al seno senza sostegno di cuciture o lacci. Ma la comodità
prima di tutto. Un buon reggiseno deve sorreggere senza strizzare e
tantomeno schiacciare: può essere molto dannoso per la salute del seno
e addirittura della schiena. Ha forti radici sociali questo indumento:
nel 1968 le femministe lo bruciavano in segno di protesta contro la
società maschilista, oggi lo vediamo su tutti i cartelloni
pubblicitari. Se è l'emblema dell'evoluzione femminile, trattiamolo con
il dovuto rispetto.