'Tutti dicono I love you' è il titolo di un celebre film che Woody Allen girò e interpretò nel 1996, dove mille amori e intrighi passionali si svolgono tra New York
e Parigi. Ma sarà vero che tutti sono in grado di dire 'ti amo'? In
realtà no, moltissime persone hanno difficoltà ad esprimere i propri
sentimenti al partner. Che sia lui o che sia lei poco importa, il
taciturno della situazione spesso provoca l'incertezza nel fidanzato/a,
che, non sentendosi mai dire parole dolci, pensa di non essere amato.
Se il vostro ragazzo non si decide, mentre voi sentite un folle
desiderio di comunicare, si creerà inevitabilmente una certa
incomprensione. Perché il vostro primo pensiero tenderà ad essere la
paura che lui non sia innamorato quanto voi. In verità, capita spesso
che semplicemente lui non riesca ad esprimerlo allo stesso modo. Come
sempre, bisogna valutare la situazione. Se state insieme da poco, forse
il vostro ragazzo è semplicemente cauto. Magari ha preso una brutta
batosta da una storia passata e non vuole ricadere negli stessi
meccanismi, o magari è solo un tipo prudente, che vuole essere sicuro
di dare il giusto peso alle parole. E confessare di essere innamorati
per alcuni significa abbattere le barriere, essere nudi ed esporre la
propria fragilità. Quindi può essere solo che lui voglia aspettare
ancora un po': non significa che vi ami di meno, solo che lui affronta
la passione dei primi mesi con più razionalità piuttosto che istinto.
Il fatto è che dopo un po' di mesi che state insieme, il bisogno di
sentirsi sussurrare un 'ti amo' diventa un'impellenza. Perché l'amore si basa sui fatti, ma si ciba di dialogo. E dialogare
significa anche mettere i propri sentimenti a nudo. Non basta certo un
sms con una sigla come t.v.b. a soddisfare un cuore desideroso di
parole dolci! Ci sono studi condotti su coppie che stanno insieme da
anni, che dimostrano come le più durature e felici siano quelle dove
tra i due l'espressione dei sentimenti è all'ordine del giorno. Perché
sentirsi dire 'ti amo' dà sicurezza, gratifica, significa che la
persona che hai davanti è consapevole del voler stare con te. Ma come
insegnare ad un ragazzo ad esprimersi? Non c'è bisogno di mandarlo ad
un corso di 'Organizzazione mariti devoti', associazione che dal 2004
insegna ai mariti giapponesi, tipicamente restii ad esprimere i loro
sentimenti alle mogli, ad essere più comunicativi. Basta essere
pazienti, e non pretendere che a lui venga naturale una cosa che per
voi è istintiva. Aspettate il momento giusto, il più romantico che
potete immaginare, e ditegli per prime che lo amate. E non aspettate
una risposta, un 'anch'io', rimanete calme e serene. In fondo, se per
voi esprimervi è una necessità, l'avete assecondata, e questo basta.
Lui, che non è abituato a dirlo e tantomeno a riceverlo, sarà
felicemente spiazzato. Poi, ripeteteglielo una seconda volta, a
distanza di tempo, durante un altro momento importante. Di nuovo,
aspettate l'attimo giusto: dovete fargli capire che il vostro 'ti amo'
non è un frase fatta, da dire ogni giorno, è un espressione del cuore
che fuoriesce in momenti speciali. Lasciategli ancora tempo, per digerirlo, assimilarlo. Non ripetetelo in
continuazione per non far perdere il senso più profondo a queste due
paroline. Quando sarà passato un po' di tempo, e la vostra storia ormai
sarà collaudata, potete chiedergli, dolcemente e senza tono di
rimprovero, perché non riesce a esprimere quello che prova. Ascoltate
cosa ha da dire, e siate comprensive. Non mettetegli l'ansia di doverlo
fare per forza: se un uomo non è abituato a dire ti amo fuori da uno stadio di calcio, sarà molto
imbarazzante la prima volta che lo farà! Vedrete che col passare del
tempo sarà più facile, magari comincerà a dirvelo giusto perché voi lo
desiderate, finché diventerà una pratica comune. È come se gli steste
insegnando una lingua straniera: deve prima ascoltare, poi rifletterci
e digerire le nozioni, e infine esprimerle come sa fare. E, come con
l'inglese, all'inizio sarà difficile parlarlo, ma un poco alla volta
prenderà dimestichezza con la lingua! In Giappone
il 31 gennaio è stata dichiarato 'Giornata dell'amata moglie': tutti i
mariti che fanno parte dell'organizzazione per diventare mariti devoti,
devono gridare tutti insieme 'ti amo' alle mogli, che, commosse, li
ascoltano tutte in fila. Speriamo che non dobbiate arrivare a tanto! E
comunque è sempre meglio un ti amo sentito che mille di circostanza. I
fatti parlano sempre più chiaro delle parole. Provate a fare questo
esercizio mentale: immaginate di togliere l'audio ai momenti che
trascorrete insieme. Vedreste due innamorati?
Se la risposta è sì, conta più di mille parole.