La Regione ha indicato 12 zone franche urbane in Sicilia. Le aree scelte sono Catania, Gela, Erice, Termini Imprese, Messina,
Barcellona Pozzo di Gotto, Aci Catena, Castelvetrano, Trapani,
Acireale, Giarre e Sciacca. Benefici fiscali e
previdenziali, per rafforzare la crescita imprenditoriale e
occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione. Le agevolazioni per le micro e piccole imprese consistono
nell'esenzione dalle imposte sui redditi, dall'Irap e dall'Ici e
dall'esonero dal versamento dei contributi previdenziali per 5 anni.
Dopo questo periodo le imprese godranno di altri quattro anni di
esenzione parziale per garantire un ritorno graduale alla fiscalità
regolare. I criteri per l'individuazione delle zone franche sono chiari e oggettivi:
una popolazione tra i 7.500 e i 30 mila abitanti, un numero di
residenti inferiore al 30% del totale degli abitanti del comune di
riferimento e un tasso di disoccupazione superiore alla media
nazionale. La graduatoria finale è stabilita attraverso il calcolo di
questi dati e con l'ausilio di quattro indicatori che, oltre alla
percentuale di disoccupazione, comprendono il tasso di occupazione, di
scolarizzazione e di concentrazione giovanile. I progetti delle dodici zone franche urbane devono puntare allo sviluppo
dell'area e alla possibilità di integrazione con altri programmi che
hanno tra i loro obiettivi azioni di sostegno a favore di territori
disagiati. I progetti presentati per le 12 zone franche urbane
siciliane prevedono interventi di natura socio-assistenziale e di
urbanizzazione, servizi alle imprese, opere per il miglioramento dei
servizi pubblici, investimenti da parte delle amministrazioni locali in
risorse locali e in infrastrutture, misure di comunicazione e marketing
territoriale e una strategia per lo sviluppo economico e produttivo
delle realtà locali.