
I due argomenti principali di cui si parla tanto in questi giorni sono l'approdo di Tremestieri e la Rada San Francesco. La sentenza del Cga che ha dichiarato illegittima la concessione della Rada al gruppo Franza ha anticipato di qualche mese la naturale scandenza della concessione stessa, fissata per il febbraio del 2009. «Non vi è dubbio - si legge - che le opere previste a Tremestieri abbiano carattere di assoluta priorità, considerato anche che per esse, in misura maggiore rispetto ad altri interventi, è necessario approntare progetti complessi, sostenuti da indagini locali e studi che richiederanno tempo. La realizzazione degli interventi a Tremestieri condiziona infatti la possibilità di trasferirvi le attività di traghettamento ancora in atto nella rada di San Francesco, di riqualificare l’intera rada, di eliminare il traffico di auto della viabilità urbana». E' chiaro che senza il completamento degli approdi di Tremestieri, non si può trasferire l'intero flusso destinato al traghettamento a sud.
«L’articolazione della attività, con alcune possibili sovrapposizioni tra le diverse fasi, comporta i seguenti passi principali:
- esecuzione degli interventi nella darsena esistente (realizzazione del terzo accosto) operando in maniera da consentire il regolare esercizio del traghettamento dei mezzi commerciali;
- costruzione integrale della nuova darsena, della viabilità e di almeno buona parte dei piazzali sud;
- trasferimento dalla darsena esistente nella nuova darsena del traghettamento di automezzi pesanti;
- trasferimento dei cantieri dalla rada di San Francesco nella parte nord della darsena esistente;
- realizzazione degli interventi sulla viabilità urbana, esterni all’ambito portuale e necessari al miglior raccordo tra Tremestieri ed il porto storico;
- trasferimento dalla rada di San Francesco a Tremestieri del traghettamento di automobili, attivazione nella nuova darsena di Tremestieri del servizio di “autostrade del mare”;
- smantellamento degli approdi nella rada di San Francesco e completamento della riqualificazione della rada prevista dal Piano. Parte degli interventi di PRP, nella parte nord della rada, possono essere avviati da subito purché non ostacolino il regolare esercizio del traghettamento».
Il Piano regolatore del Porto tratta anche del futuro della Rada San Francesco: «La soluzione che è apparsa preferibile, orientata alla riorganizzazione complessiva dell’area, alla realizzazione di una passeggiata lungomare ampia e continua, ad arricchire la dotazione della città di approdi e di ormeggi per la nautica da diporto (di tipologia, destinazione e costo per gli utenti quanto più differenziati, tale da corrispondere alla vasta gamma delle diverse esigenze) è caratterizzata dalle seguenti componenti principali, procedendo da nord a sud:
- un approdo turistico, destinato all’ormeggio stanziale di imbarcazioni medio-piccole, protetto da un’opera di difesa;
- una banchina attrezzata, da adibire all’ormeggio transitorio di grandi imbarcazioni e maxiyachts in transito;
- un “porto a secco” per il rimessaggio all’aperto di piccole imbarcazioni, dotato di scali e sistemi per il varo e l’alaggio delle barche».
