Oltre 21
milioni di euro complessivi per i comuni siciliani. Si tratta di 13
milioni 695 mila euro stanziati per il rimborso degli oneri IVA
sostenuti dai comuni per la prestazione di servizi non commerciali e di
7 milioni 496.305,78 euro attinti dal Fondo delle autonomie locali.
L’assegnazione delle risorse è stabilita da due distinti decreti
firmati dall’assessore regionale per la Famiglia, le Politiche sociali
e le autonomie locali, Francesco Scoma. “In un periodo di tagli e
contenimento dei costi - afferma Scoma - queste risorse rappresentano
una vera e propria boccata di ossigeno per le casse delle
amministrazioni comunali che, in alcuni casi, sono ridotte all’osso. La
norma sul rimborso dell’Iva, prevista dalla Finanziaria regionale del
2007, viene applicata per la prima volta e di fatto consente ai comuni
siciliani di essere al pari delle amministrazioni comunali delle
regioni a statuto ordinario che percepiscono questo rimborso
direttamente dallo Stato”.
RIMBORSO IVA. Il decreto - già registrato, e
per il quale si stanno predisponendo i mandati di pagamento - prevede
il riparto di 13 milioni 695.000 euro a titolo di rimborso per gli
oneri sostenuti dai comuni relativamente all’IVA per i servizi non
commerciali (di tratta di tutte quelle attività che dovrebbero essere
espletate da enti pubblici e che da questi vengono affidati a soggetti
terzi).“Gli uffici hanno lavorato con grande impegno ed operatività -
aggiunge Scoma - per accelerare al massimo i tempi. E proprio in
quest’ottica e per andare incontro alle esigenze dei comuni, questi
dati sono stati comunicati via fax al fine di poterli inserire
nell’assestamento di bilancio che deve essere approvato entro il 30
novembre”.Tra i capoluoghi di provincia spicca Palermo con 5 milioni
776.188,51 euro, seguita da Messina (€ 1.179.970,036), e Siracusa
(€861.464,75)
FONDO AUTONOMIE. Le risorse assegnate ai comuni dal Fondo
delle autonomie locali, ammontano a 7 milioni 496.305,78 euro e vengono
ripartiti in seguito al monitoraggio dei modelli compilati dai comuni
(su richiesta dell’Assessorato) e alla valutazione degli stessi secondo
criteri e parametri che riguardano, tra gli altri, la dimensione della
spesa sociale in rapporto alla spesa corrente, l’attivazione del
controllo di gestione e dell’organo di controllo interno sulla
regolarità amministrativa degli atti, elaborazione e presentazione del
bilancio sociale e di genere.Dunque, ad esempio, Palermo ottiene 1
milione 146.045,80 euro, Catania 371.354,95 euro e Messina 353.713,05
euro. Nel trapanese, il capoluogo ottiene 71.155,60 euro ma è dietro
Alcamo (113.286,81 euro) e Mazara del Vallo (95.242,36 euro).